Pedofilia, Mary Collins lascia Pontificia Commissione e attacca Cdf: “Vergognosa” la mancanza di cooperazione

Pedofilia, Mary Collins lascia Pontificia Commissione e attacca Cdf: “Vergognosa” la mancanza di cooperazione
1 marzo 2017

Mary Collins (foto), donna irlandese, vittima da bambina di un prete pedofilo, rassegna le dimissioni dalla Pontificia commissione per la tutela dei minori nella quale era stata nominata da Papa Francesco, per la “resistenza da alcuni membri della Curia vaticana” a collaborare con la commissione di prevenzione della pedofilia guidata dal cardinale di Boston Sean O’Malley (foto), afferma la stesa donna. Con queste durissime parole che chiamano in causa la Congregazione della Dottrina della Fede, la Collins sottolinea anche che le sue dimissioni sono maturare anche per la “vergognosa” mancanza di cooperazione “da parte del dicastero coinvolto più da vicino nell’affrontare i casi di abuso”. Il Papa, rende noto la pontificia commissione, “ha accettato le dimissioni con profondo apprezzamento per il suo lavoro a nome delle vittime e dei sopravvisuti degli abusi del clero”. Su richiesta del cardinale O’Malley, “continuerà a lavorare in ruolo educativo”. Nei mesi scorsi già l’altro membro della commissione vittima anch’egli, da minorenne, di abusi sessuali di un sacerdote, Peter Saunders, si era dimesso.

Maria Collins e’ il secondo membro della Commissione Pontificia per la protezione dei minori, presieduta dal cardinale Sean O’Malley, a dimettersi per ragioni analoghe. Mentre su Twitter la Collins cita in modo esplicito la Congregazione della Dottrina della Fede, il comunicato diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede da’ conto piu’ genericamente della “frustrazione per la mancanza di cooperazione con la Commissione da parte altri uffici della Curia romana”.  “La signora Collins – riferisce la stessa fonte – ha accettato l’invito del cardinale O’Malley di continuare a lavorare con la Commissione in un ruolo educativo in riconoscimento delle sue eccezionali capacita’ di insegnamento e dell’impatto della sua testimonianza di sopravvissuta”.  “Il Santo Padre – afferma inoltre la nota – ha accettato le dimissioni della signora Collins con profondo apprezzamento per il suo lavoro a favore delle vittime sopravvissute agli abusi del clero”.  La Pontificia Commissione per la protezione dei minori e’ stata istituita da Papa Francesco nel marzo del 2014. Il chirografo di Sua Santita’ Papa Francesco afferma esplicitamente: “Il suo compito specifico e’ quello di proporre a me le iniziative piu’ opportune per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili, in modo che noi possiamo fare tutto il possibile per assicurare che crimini come quelli che hanno si sono verificati non possano piu’ ripetersi nella Chiesa”. La Commissione dunque doveva “promuovere la responsabilita’ locale delle Chiese particolari, unendo i loro sforzi a quelli della Congregazione per la Dottrina della Fede, per la protezione di tutti i bambini e gli adulti vulnerabili”.

“In Vaticano credono che il problema degli abusi sia alle spalle ma quanto sta avvenendo dimostra che non e’ affatto cosi'”, aveva affermato Peter Saunders, vittima di un religioso in Gran Bretagna e poi attivista nella lotta alla pedofilia, all’atto delle proprie dimissioni dalla Commissione vaticana, domandandosi “perche’ si proclami la tolleranza zero e poi si tolleri la permanenza in incarichi di chi ha coperto e insabbiato”. Nel 2015 Saunders, in particolare, aveva denunciato pubblicamente il “disprezzo” per i bambini vittime di abusi sessuali ad opera dei preti pedofili locali, che avrebbe dimostrato il cardinale George Pell, dichiarando alla tv australiana Channel Nine che il cardinale “si sta facendo gioco della commissione papale, del Papa stesso, ma soprattutto di tutte le vittime”. Per questo, aveva aggiunto, il porporato dovrebbe “essere messo da parte” da Papa Francesco. Da parte sua Pell aveva emesso un comunicato descrivendo le accuse di Saunders come “false”, “fuorvianti” e “oltraggiose”.  In replica Saunders non c’era andato leggero: aveva qualificato il cardinale australiano come “sociopatico” per non aver preso i necessari provvedimenti a difesa dei bambini ed essere rimasto “freddo” davanti alla sofferenza delle vittime e dei parenti, sottraendosi alle richieste di chiarimenti. “Alla vicenda Pell si era aggiunta poi quella dei preti pedofili della diocesi cilena di Osorno, dove il vescovo non aveva assunto i necessari provvedimenti. Due anni dopo la vicenda si ripete, ma a dimettersi, con grande dolore, e’ Marie Collins, la donna simbolo del cambiamento in questo settore.

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