Pensioni, Monti l’ha fatta grossa agli italiani. E Renzi scarica la patata bollente a Padoan

Pensioni, Monti l’ha fatta grossa agli italiani. E Renzi scarica la patata bollente a Padoan
4 maggio 2015

di Maurizio Balistreri

Il governo Monti l’ha fatta grossa agli italiani. Ma la bomba è scoppiata nelle mani del premier Renzi. E così la pronuncia della Consulta che annulla una parte della riforma Fornero delle pensioni è all’esame del governo. La legge, così come approvata dal governo guidato da Mario Monti, azzerava l’adeguamento al costo della vita per gli assegni pensionistici sopra i 1.500 euro. Ma i giudici della Superma Corte hanno bocciato il blocco. Una decisione che, in un primo momento, sembrava dover costare alle casse dello Stato dai 5 ai 9 miliardi di euro. La somma, però, potrebbe essere maggiore. Secondo le ultime stime dei tecnici, infatti, il problema di bilancio potrebbe raggiungere i 13 miliardi di euro, e proprio per questo, l’attenzione di Bruxelles è massima. “Aspettiamo di vedere come il governo applicherà la sentenza – fanno sapere fonti Ue – ma qualsiasi cosa cambi gli obiettivi di bilancio del Documento di programmazione finanziaria dell’Italia deve essere compensata”.

Le risposte del governo non si fanno attendere. E Matteo Renzi passa la patata bollente al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. “I fondi pensione hanno un grado di investimento che è tra i più bassi a livello europeo e forse mondiale – commenta il premier -. Questo tema esiste, c’è bisogno di una strategia diversa sui fondi pensioni e Padoan ci sta lavorando, ne discuteremo nei prossimi mesi”. Intanto, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, assicura che “non abbiamo in previsione di mettere patrimoniali o altre tasse. Noi le tasse vogliamo ridurle”. Ma Renato Brunetta, capogruppo alla Camera di Forza Italia, attacca: “Il governo dovrà prendere le relative contromisure per evitare pericolose derive che potrebbero distruggere il bilancio dello Stato. Pier Carlo Padoan e il premier Matteo Renzi sono chiamati a riferire immediatamente in Parlamento. Vengano immediatamente a chiarire come il governo intende agire dopo questa decisione della Consulta. Chiaramente il Def appena approvato dalle Camere andrà completamente riscritto e il caro Renzi dovrà spiegare agli italiani che il gioco di prestigio sull’inesistente bonus da 1,6 miliardi adesso diventa più complicato. Con buona pace degli imbroglioni e delle mance elettorali”.

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