Pietro Ruffo in mostra a Catania: viaggio sul concetto di libertà

Pietro Ruffo in mostra a Catania: viaggio sul concetto di libertà
9 marzo 2016

Un viaggio artistico sul concetto universale di libertà attraverso i temi della colonizzazione, delle divisioni culturali, sociali, religiose, fino al tema attuale dell’immigrazione: si intitola “Breve storia del resto del mondo”, l’ampia personale dell’artista romano Pietro Ruffo, in mostra dal 3 aprile al 10 luglio a Catania. L’esposizione, promossa dalla Fondazione Puglisi Cosentino e dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, è curata da Laura Barreca. Il presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, Emmanuele Emanuele: “E’ un artista che rappresenta il concetto che la Fondazione Terzo Pilastro intende rappresentare: cioè una vicinanza, attraverso la suggestione della sua arte, ai grandi temi attuali, diventati la centralità del dibattito, il lavoro, l’immigrazione, le donne”. La mostra riunisce una spettacolare sequenza di opere di grandi dimensioni realizzate dall’artista romano dal 2005 ai giorni nostri. L’artista: “E’ un modo per fare una sorta di bilancio degli ultimi 10 anni di lavoro e di progetti che parlano di varie parti del mondo, di vari momenti storici. L’idea di libertà è l’idea che unisce tutti questi progetti, dall’idea di richiesta di libertà da un despota, un’idea di libertà individuale, a un’idea di libertà collettiva, dove noi come società possiamo arrivare”. Attuale traduzione artistica della condizione geopolitica internazionale, la mostra si presenta come riflessione più ampia. La curatrice Laura Barreca: “La mostra ha un’importanza dal punto di vista sociologico, antropologico e storico. Sui grandi temi che oggi riguardano la contemporaneità, temi legati alla nuova identità geopolitica, temi legali all’imperialismo e al colonialismo, alla tragedia del Mediterraneo. Le opere di Ruffo attraversano questi grandi temi esistenziali della storia contemporanea”. Allegra Puglisi Cosentino, della fondazione Puglisi Cosentino fra i promotori della mostra, spiega: “Ci sembrava importante, un bel segnale per il futuro, promuovere un artista giovane come Pietro Ruffo, un artista bravissimo perché è interessante sia da un punto di vista estetico, tecnico, e concettuale, perché c’è una grande riflessione sulla libertà”.

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