Pnrr, al via 6 progetti bandiera. Draghi: con Regioni per successo

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“Se finisce il dialogo si perde tempo”. Firmati primi protocolli

idrogenoverde

Il Pnrr “è un piano che parte dal basso e che ha bisogno del contributo” delle Regioni per “avere successo” e del resto, “il coordinamento” tra governo e Regioni “non è una cosa banale, è un continuo colloquio quotidiano” e quando manca “finisce il dialogo e si perde tempo”. Lo ha ribadito stamani il presidente del Consiglio Mario Draghi che, insieme ai ministri Mariastella Gelmini, Cristina Messa, Roberto Speranza e Roberto Cingolani, ha incontrato i governatori delle prime sei regioni (Liguria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Basilicata e Puglia) chiamate alla firma dei protocolli di intesa per l’avvio dei progetti bandiera del Pnrr. Progetti innovativi e, come ha spiegato la ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, che mostrano anche “la sensibilità delle Regioni sul tema della transizione ecologica” e il loro protagonismo su più versanti. “Tocca a voi – ha ribadito Draghi ai governatori – progettare interventi di rilevanza strategica per lo sviluppo dei vostri territori. Siete i protagonisti del Piano, e il Governo vuole sostenervi”.

I protocolli firmati oggi riguardano due progetti “di grande interesse territoriale e nazionale – ha spiegato Draghi – che mettono a sistema diversi interventi previsti dal Pnrr grazie alla capacità di selezione e progettazione territoriale promossa dalle Regioni”. Il progetto proposto dalla Liguria serve a realizzare un ‘Centro di Medicina Computazionale e Tecnologica’ con l’ambizione di diventare un punto di riferimento nel settore, mentre quello di Piemonte, Friuli-Venezia-Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia punta alla creazione di siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. “Ci avvicina – ha osservato il premier – ai nostri obiettivi energetici e climatici, che il Governo è determinato a mantenere e anzi a perseguire con sempre maggiore convinzione”. “Le Regioni sono a disposizione” ha aggiunto il governatore del Friuli Venezia Giulia nonché presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga ribadendo la “leale collaborazione” con il governo nella realizzazione dei progetti del Pnnr e in particolare quello della Hydrogen Valley al quale partecipano cinque regioni che “potranno essere motore di crescita per tutto il Paese”.

Il governo, ha aggiunto il governatore della Puglia Michele Emiliano, “ha dato disponibilità a cinque regioni per costruire una politica nazionale dell’idrogeno, una fonte che ha bisogno di approfondimenti per essere usata come combustibile sostitutivo dei fossili ma la Puglia può essere la prima regione per fonti alternative e possiamo produrre idrogeno verde. L’idrogeno è una grande opportunità e Puglia e Umbria si occuperanno di siderurgia. Il Pnrr ha denaro sufficiente per completare la decarbonizzazione e oggi si apre un metodo di lavoro tra governo e regioni”. Non poteva mancare un riferimento sul dossier ex Ilva. “Il governo intende riportare l’Ilva a essere quello che era quando era competitiva, cioè la più grande acciaieria d’Europa. Non possiamo permetterci che non produca ai livelli a cui può produrre”, ha detto Draghi. “Il presidente Draghi ha preso un impegno per la decarbonizzazione dell’Ilva e per la costruzione di un polo tecnologico a Taranto. È solo l’inizio, le somme necessarie non sono ancora state messe a disposizione ma l’impegno politico di Draghi è stato netto e sono molto soddisfatto”, ha concluso Emiliano.