Presentato Pon 2014-2020, 3 miliardi per tutte le regioni

Presentato Pon 2014-2020, 3 miliardi per tutte le regioni
23 ottobre 2015

Tre miliardi di euro da spendere in sette anni per le politiche legate all’istruzione e alle infrastrutture scolastiche italiane. E’ quanto prevede il Programma operativo nazionale (Pon) 2014-2020 “Per la scuola. Competenze e ambienti per l’apprendimento”, presentato oggi al Ministero dell’Istruzione dal ministro Stefania Giannini. Il 70% dei fondi Pon viene dal Fondo sociale europeo (Fse) ed è quindi destinato all’istruzione e alla formazione; il restante 30% arriva invece dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e sarà dedicato ai miglioramenti infrastrutturali e edili. Ai fondi potranno accedere tutte le Regioni italiane (una novità rispetto al Pon 2007-2013 rivolto solo a Campania, Sicilia, Calabria e Puglia), anche se i fondi saranno suddivisi per macroaree: 2,1 miliardi alle regioni del Sud (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia), 193 milioni a quelle “in transizione” (Abruzzo, Molise e Sardegna), 714 milioni alle restanti più sviluppate. In totale saranno coinvolte 8.730 scuole, 3 milioni di studenti, 250.000 tra docenti e personale Ata e 200.000 adulti.

Tre gli asset su cui dovranno essere investite le risorse: istruzione (contrasto alla dispersione scolastica, competenze chiave, orientamento, alternanza scuola-lavoro, qualificazione del personale scolastico, istruzione per gli adulti), infrastrutture per l’istruzione (laboratori professionalizzanti, scuola digitale, edilizia scolastica), capacità istituzionale e amministrativa (open data e trasparenza, governance e sistema scuola). Le risorse previste dal Pon precedente 2007-2013 (2 miliardi di euro, tre quarti Fse e un quarto Fesr) sono state spese per oltre il 95% del totale e il Programma ha coinvolto circa 2,7 milioni di studenti e 500mila docenti. Secondo il Miur i risultati più importanti raggiunti hanno riguardato la dispersione scolastica (scesa del 7% nell’ultimo anno); un miglioramento del 50% nei livelli più bassi delle prove di italiano e matematica nelle rilevazioni 2009 Ocse-Pisa (un dato che si è stabilizzato nel 2012); l’aumento del rapporto studenti/dotazioni tecnologiche, passato da 1/33 a 1/7; un incremento dell’alternanza scuola-lavoro che negli ultimi tre anni ha portato circa 250.000 studenti a partecipare a percorsi di tre settimane in aziende e a sperimentare percorsi più lunghi, nell’ultimo anno degli istituti secondari, con periodi anche all’estero.

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