Primo via libera a commissari Ue ma maggioranza Ursula si spacca

Primo via libera a commissari Ue ma maggioranza Ursula si spacca
Ursula von der Leyen
13 novembre 2019

I commissari di Francia, Ungheria e Romania necessari a completare il team von der Leyen passano il primo esame del Parlamento. Ma la maggioranza Ursula si spacca e il cammino verso il voto di fiducia previsto per la fine del mese a Strasburgo rischia di complicarsi. Il caso si apre sul voto della commissione giuridica dell’Eurocamera che doveva decidere sui potenziali conflitti di interesse dei candidati prima del passaggio successivo, ovvero le audizioni dei tre designati di fronte alle commissioni competenti previste per dopodomani. Nessun problema per la romena Adina Valean e per l’ungherese Oliver Varhelyi che la commissione giuridica, all’unanimita’, ha deciso di promuovere. Ma e’ la decisione su Breton a complicare il quadro. Il voto e’ sul filo di lana, il francese passa con 12 favorevoli e 11 contrari e divide le tre famiglie politiche che sostengono la maggioranza.

Il voto e’ segreto ma da quello che emerge si esprimono a favore Popolari, Liberali e Conservatori. Contraria la sinistra della Gue, ma soprattutto i socialisti, che sferrano un attacco frontale. “La posizione di Breton non e’ chiara”, serviva un approfondimento sul suo passato da manager e la gestione del suo pacchetto azionario di Alston, la societa’ di cui il francese era amministratore delegato e presidente fino a poche settimane fa. La colpa di aver fermato ulteriori richieste di chiarimento viene scaricata sui liberali e dei Conservatori, dicono i socialisti. Breton insomma, secondo i socialisti, “e’ passato con il voto della destra”. Dopo la guerriglia di un mese fa all’Eurocamera tra Popolari e liberali che porto’ alla bocciatura della francese Sylvie Goulard, la maggioranza che sostiene la presidente eletta della commissione si divide di nuovo. Questa volta sul fronte sinistro. E le tensioni rischiano di riverberarsi sul voto di giovedi in commissione Mercato unico e Industria che dovra’ dare il suo ok definitivo a Breton.

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Tuttavia, il quadro potrebbe ricomporsi, ma niente e’ scontato. Cosi’ come non e’ scontato il voto definitivo sull’intera Commissione previsto per il 27 novembre a Strasburgo. Sempre che la data venga confermata. All’appello manca ancora il commissario britannico, che Londra ha l’obbligo di indicare in quanto formalmente ancora membro dell’Unione europea. Boris Johnson ha fatto scadere il ‘penultimatum’ indicato da Bruxelles e non ha ancora designato nessuno. Von der Leyen questa mattina ha mandato a Downing street una seconda lettera con una nuova richiesta, alla quale il Regno Unito dovra’ rispondere “il prima possibile”. A Bruxelles si sta ragionando sul fatto che alla fine, se passeranno i tre commissari di Parigi, Budapest e Bucarest, si potra’ andare avanti comunque anche senza il commissario britannico. Servira’ una decisione unanime degli ambasciatori dei 27, ma l’eventualita’ non e’ esclusa. Comunque vada la data del 1 dicembre per l’avvio della nuova Commissione rimane sul filo.

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