“Pronti a governare”, ma centrodestra è diviso su conta Aula

“Pronti a governare”, ma centrodestra è diviso su conta Aula
Silvio Berlusconi
9 aprile 2018

“Andremo dal presidente della Repubblica e diremo ‘siamo pronti’, c’e’ un programma sul quale chiediamo i numeri che ci mancano”. E’ in queste parole che Matteo Salvini cerca una sintesi per definire la posizione del centrodestra in vista del secondo giro di consultazioni del Colle per la formazione del governo. “Se ci sono questi numeri, io parto e non vedo l’ora. Se non ci sono, se c’e’ chi vuole tirare a campare, perdere tempo, e se c’e’ chi pensa solo alla poltrona, torniamo agli italiani”, ovvero al voto, avverte il segretario leghista. Il quale, pero’, continua a tenere la porta aperta ai 5 stelle. Salvini, anzi, si dice “fiducioso in un governo con M5s” e conferma l’incontro con Luigi Di Maio nel giorno in cui dal candidato premier pentastellato arriva la ‘stoccata’: “Vedo che la Lega ha promesso il cambiamento ma preferisce tenersi stretto Berlusconi e condannarsi all’irrilevanza”, attacca infatti Di Maio. “Da noi la grande ammucchiata non avra’ un solo voto”, assicura.

“Quasi il 40 per cento degli italiani ha dato fiducia ai partiti del centrodestra”

Salvini trascorre poco meno di un’ora ad Arcore con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi (“ho bevuto un caffe””, dira’) per poi trasferirsi a Treviso, dove a giugno si vota per il sindaco e il centrodestra schiera il leghista Mario Conte. “Quasi il 40 per cento degli italiani ha dato fiducia ai partiti del centrodestra cui spetta indubbiamente il compito di formare il governo”, recita la nota congiunta diffusa al termine dell’incontro, quando i due leader di Lega e FdI hanno lasciato villa San Martino, accompagnati da Berlusconi fino ai cancelli (Meloni era sulla sua Smart, Salvini ha fatto un cenno di saluto ai sostenitori coi cartelli ‘Salvini premier’, al loro esordio ad Arcore). “Gli elementi dai quali i tre leader non intendono prescindere sono – scandisce la nota – un presidente del Consiglio espressione dei partiti di centrodestra, l’unita’ della coalizione e il rispetto dei principali punti del programma sottoscritto prima del voto, quali il taglio delle tasse, incentivi sul lavoro, blocco dell’immigrazione clandestina, garanzie per la sicurezza dei cittadini e sostegno alle famiglie”.

Centrodestra alla prova dei numeri in Parlamento

La posizione comune e’ che si deve partire da programma di centrodestra mentre le divergenze rimangono sul punto di arrivo. Forza Italia e Fratelli d’Italia sarebbero favorevoli a sottoporre un eventuale esecutivo di centrodestra alla prova dei numeri in Parlamento. La Lega e’ contraria, malgrado fonti di entrambi i partiti assicurino che Salvini abbia mostrato aperture nell’incontro. Aperture smentite dal diretto interessato, che, pur ribadendo la sua disponibilita’ a un passo indietro a favore di un candidato terzo, ha comunque confermato che il centrodestra proporra’ il suo nome nome per la premiership. “Chiederemo che il premier sia il sottoscritto ma non andremo in Parlamento al buio cercando voti come si cercano funghi nel bosco”, ha spiegato Salvini a Treviso, dove il ‘capitano’ leghista ha poi confermato di “escludere” qualsiasi alleanza col Pd e si e’ detto contrario a qualsiasi “governicchio”, anche “solo per cambiare la legge elettorale”.

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