Pubblico impiego, guerra aperta tra sindacati e Crocetta. “Non ha recepito alcuna proposta. “No approccio ideologico”

Pubblico impiego, guerra aperta tra sindacati e Crocetta. “Non ha recepito alcuna proposta. “No approccio ideologico”
10 marzo 2015

E’ scontro aperto sul pubblico tra sindacati e governatore della Sicilia. “Respingiamo con forza il testo del ddl di stabilita’ 2015 presentato oggi. Passiamo subito alla protesta e allo sciopero. Rottura di tutti i sindacati confederali e autonomi con il governo regionale sul tema del pubblico impiego”. E’ quanto dichiarano Cobas Codir, Sadirs, Siad, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Ugl e DIRSI, dopo una convocazione a Palazzo d’Orleans per il seguito della trattazione del disegno di legge sul personale. “Il Governo regionale – commentano i segretari generali e di categoria della funzione pubblica di tutti i sindacati – non recepisce alcuna proposta formulata nei giorni scorsi. Abbiamo sperato nella possibilita’ di un dialogo, ma dobbiamo prendere atto che con questo governo ogni interlocuzione e’ inutile. Allora abbiamo deciso di unire le forze e ci faremo sentire in modo unitario a cominciare dal sit-in del 17 marzo sotto Palazzo d’Orlèans”. E’ stata anche ribadita la data dello sciopero del 20 marzo che coinvolgera’, anche in questo caso, tutti i sindacati unitariamente.

CROCETTA Immediata la replica di Rosario Crocetta. “Sono già due anni che ci sentiamo dire a ogni finanziaria che dobbiamo sempre rinviare a un ddl organico tutte le riforme – afferma il governatore -. Il risultato è che poi tali riforme non vengono fatte, salvo alcune cose importanti già approvate, con la conseguenza che la Corte dei Conti ogni anno ci parla di eccesso della spesa corrente e di assenza di interventi”. Per Crocetta, “non si può pensare di fare uno scontro sui prepensionamenti per il semplice motivo che tali prepensionamenti, sia nel pubblico, sia negli enti collegati, sia nelle partecipate, sia tra i forestali, non sono obbligatori ma volontari. Perchè i sindacati dovrebbero opporsi a misure volontarie di fuoriuscita? Sia pure se esse introducono il principio che in modo progressivo, si debba applicare il sistema di pensionamento contributivo? Sinceramente non lo comprendiamo”. Insomma,  “non possiamo avere un approccio ideologico per i problemi dei dipendenti”. Per quanto riguarda gli  “altri temi, mi sembra che siano contenuti elementi di razionalizzazione della spesa pubblica, garantendo fortemente lo stato sociale in un momento di difficile quadratura dei conti”.

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