Restauro Colosseo, perplessita’ della Corte dei Conti sull’operazione di sponsorizzazione

Restauro Colosseo, perplessita’ della Corte dei Conti sull’operazione di sponsorizzazione
8 agosto 2016

dellavalle colosseo2“L’esame della sponsorizzazione del Colosseo ha messo in evidenza il notevole ritardo nell’avvio dei lavori relativi alla realizzazione di un centro servizi, al restauro dei sotterranei e degli ambulacri, nonche’ all’adeguamento impiantistico, non risultando, allo stato, perseguita completamente, attraverso la suddetta operazione contrattuale, la prevista finalita’ di valorizzazione”. Cosi’ la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti scrive in un passaggio della relazione sulle “iniziative di partenariato pubblico-privato nei processi di valorizzazione dei beni culturali”, di fatto esprimendo forte perplessita’ in particolare sull’operazione di sponsorizzazione del restauro del Colosseo. “L’indagine ha evidenziato, inoltre – aggiunge la Corte dei Conti -, come non vi sia stata alcuna esperienza applicativa di finanza di progetto (project financing), rilevando che l’insuccesso di tale modello di partenariato pubblico-privato nel campo della valorizzazione del patrimonio storicoartistico e’ ascrivibile, in massima parte, ad incertezze sul piano della regolamentazione”.

Ulteriori perplessita’ della Corte dei Conti riguardano “la quantita’ dei diritti (in prevalenza diritti d’uso di immagini, spazi e informazioni) concessi allo sponsor e alla istituenda associazione Amici del Colosseo, di diretta emanazione dello stesso”, mentre “l’originario avviso pubblico aveva espressamente previsto che i diritti d’uso fossero concessi per la durata dei lavori e non per periodi ulteriori”. “Diversamente – annota quindi la Corte -, nel contratto stipulato si stabilisce, per un verso, che i diritti dello sponsor si protraggono per i due anni successivi alla conclusione dei lavori allo stato completati in minima parte senza che cio’ comporti corrispettivi aggiuntivi al contributo e, per l’altro, che quelli concessi all’associazione avranno una durata di quindici anni a partire dalla data della sua costituzione (di cui non si ha notizia) eventualmente prorogabili: con il risultato che, a fronte di una esclusiva sicuramente ultraventennale, il corrispettivo pagato dallo sponsor ammonta a euro 1.250.000 ad anno (importo che si ottiene dividendo la somma di 25.000.000 euro, che corrisponde al finanziamento totale offerto dallo sponsor, per il tempo di durata dei diritti concessi all’associazione)”. La Corte dei Conti conclude il capitolo Colosseo con una raccomandazione all’attuale amministrazione: “Dare impulso, in considerazione dei notevoli ritardi accumulatisi, all’attivita’ di progettazione ed esecuzione dei lavori e di vigilare in ordine al rispetto dei tempi previsti”.

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