Riforma Csm, accordo regge ma renziani verso l’astensione

Riforma Csm, accordo regge ma renziani verso l’astensione
19 aprile 2022

E’ iniziata nell’aula della Camera la discussione generale sul disegno di legge che contiene le deleghe al Governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario e per l’adeguamento dell’ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura. Qualche emendamento, forse tre, da parte della Lega, una quarantina da parte di Italia Viva, che, comunque, è orientata ad astenersi sul testo di riforma dell’ordinamento giudiziario che è in discussione nell’aula della Camera. Così, scongiurato il rischio di una pioggia di emendamenti, l’accordo di maggioranza sulla giustizia raggiunto in commissione è destinato a tenere anche in aula. Lo si apprende al termine del confronto, che si è svolto stamani, tra i capigruppo della maggioranza a Montecitorio, i referenti giustizia delle diverse forze politiche, i ministri Marta Cartabia e Federico D’Incà e i sottosegretari. “Non vogliamo creare un ostruzionismo in aula ma arricchire il dibattito parlamentare” ha detto la deputata della Lega Anna Rita Tateo prendendo la parola nell’aula della Camera e per questo “presenteremo emendamenti sulla responsabilità civile dei magistrati e sulla separazione delle funzioni giudicanti e requirenti” per “escludere la possibilità per i magistrati di passare da una funzione all’altra”. 

“Di epocale questo provvedimento ha solo una cosa: che non si discuteva di ordinamento giudiziario da molti anni e non se ne discuterà lasciando disilluse molte aspettative, non è per niente una rivoluzione copernicana” quando invece serviva una “riforma organica” ha detto il deputato di Italia Viva Catello Vitiello prendendo la parola nell’aula della Camera durante la discussione generale sulla riforma dell’ordinamento giudiziario. “E’ giusto far capire perché in maggioranza abbiamo posto dei paletti, la mediazione ha scontentato tutti: mortificato i magistrati e gli avvocati”, “tanto rumore per nulla”, ha concluso. “Il disegno di legge sulla riforma dell`ordinamento giudiziario non e` affatto pronto per l`esame dell`Aula e del tutto inadeguato al recupero di credibilità ed indipendenza oggi sofferti dalla magistratura italiana” ha affermato invece la parlamentare del gruppo Misto Giusi Bartolozzi, intervenendo alla Camera in aula durante la discussione generale sulla riforma di Csm e Magistratura. “E’ un testo normativo – ha detto – figlio del compromesso con la magistratura di corrente e con quella che siede negli apparati amministrativi e distante dalle aspettative che il Paese ripone nel servizio giustizia. I cittadini italiani meritano molto, molto di più”, ha concluso.

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Per Enrico Costa, deputato e vicesegretario di Azione, “ci sono le condizioni politiche perché il testo di riforma del Csm approvato dalla Commissione Giustizia venga confermato dall`aula. E con esso le forti innovazioni introdotte, a partire dal fascicolo per la valutazione del magistrato, proposta di Azione che consentirà una seria e puntuale analisi del lavoro di ciascuno. Premiando la capacità e non l`appartenenza alle correnti. Ecco perché le correnti fanno le barricate”. 

Il deputato di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha ricordato che “negli scorsi giorni il presidente Silvio Berlusconi ebbe e dire che Forza Italia non vuole una riforma punitiva verso la magistratura, Forza Italia vuole una riforma che valorizzi il lavoro dei tanti magistrati seri e per bene, finora ostaggio di gruppi di potere organizzati e ideologicamente orientati. Al tempo stesso, Forza Italia vuole una riforma che restituisca ai cittadini le garanzie proprie di una democrazia liberale”. Il deputato di Forza Italia ha confermato che “nell’ottica di un accordo che è stato preso tra le forze politiche che hanno lavorato a questo provvedimento, noi non presenteremo emendamenti in Aula”.

“Con questo spirito – ha aggiunto -, Forza Italia lavorerà anche in Aula per esitare in tempi celeri questo provvedimento tanto atteso non solo dagli addetti ai lavori, ma, soprattutto, dai cittadini che sono, poi, i destinatari, i veri fruitori del sistema giustizia”. L`esponente azzurro ha evidenziato, inoltre, come “l’indipendenza e l’autonomia della magistratura sono principi preziosi e basilari della Costituzione, ma il loro presidio risiede nella coscienza dei cittadini. Questo sentimento è fortemente indebolito e credo che si siano creati buoni presupposti per recuperarlo. I cittadini devono poter nutrire convintamente fiducia e non diffidenza verso la giustizia e l’ordine giudiziario, neppure devono avvertire timore per il rischio di decisioni arbitrarie o imprevedibili che, in contrasto con la doverosa certezza del diritto, incidono sulla vita delle persone”.

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Anm sul piede di guerra

“Lo sciopero e` una forma di protesta anche forte ma noi ora stiamo cercando di comunicare le buone ragioni della nostra protesta”. Così il presidente dell`Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, nel corso della conferenza stampa convocata a poche ore dalla convocazione stasera della riunione del Comitato direttivo centrale dell`Anm che dovrà decidere sulla proclamazione di uno sciopero, lo stesso giorno in cui la riforma dell`ordinamento giudiziario approda alla Camera. “Nessuna pressione – osserva Santalucia – la nostra e` una richiesta di ascolto e non e` una difesa corporativa. Lo sciopero siamo consapevoli che una drammatizzazione e rimettiamo la decisione al Cdc e soprattutto all`assemblea straordinaria dell`Anm”. La “rigida” separazione delle funzioni, la eccessiva gerarchizzazione nella direzione degli uffici giudiziari e la valutazione dei magistrati sono i punti principali sui quali si registra il dissenso delle toghe alla riforma dell` ordinamento con dubbi anche di costituzionalita`. “La legge sull`ordinamento giudiziario – ha aggiunto Santalucia – deve essere conforme e non solo compatibile con la Costituzione”.

Codacons pronta a denunciare magistrati

Duro attacco del Codacons all`Associazione Nazionale Magistrati in tema di riforma della giustizia. “Ancora una volta la lobby dei magistrati – denuncia il Codacons – ostacola l`attività del Parlamento e minaccia uno sciopero contro le misure volte a riformare finalmente in Italia il settore della giustizia – spiega il Codacons – Una posizione inaccettabile quella dell`Anm che strumentalizza i cittadini, paventando possibili danni per gli utenti della giustizia, dimenticando però gli scandali, i rapporti tra giudici e pm, l`asservimento alla politica, le porte girevoli tra magistratura e politica e le tante criticità che caratterizzano il comparto e che danneggiano proprio i cittadini, senza mai portare a provvedimenti o sanzioni verso le toghe, in favore delle quali i provvedimenti disciplinari avviati vengono sistematicamente archiviati”.

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“Il problema delle troppe cause nei tribunali, poi – prosegue il Codacons- non si può certo risolvere impedendo ai cittadini di chiedere giustizia nelle aule giudiziarie, come la vicepresidente dell`Anm, Alessandra Maddalena, ha sostenuto oggi nel corso di una intervista a Rainews – prosegue il Codacons – I magistrati, se davvero vogliono fare gli interessi dei cittadini, più che tagliare la giustizia dovrebbero impegnarsi per far diminuire gli elevati costi in capo agli utenti, a partire dal contributo unificato.Una affermazione gravissima quella della vicepresidente dell`Anm che danneggia tutta la categoria degli utenti e che dovrebbe portare alla rimozione immediata dell`incarico all`interno dell`associazione dei magistrati”. “L`ostruzionismo dell`Anm verso la riforma della giustizia è una vergogna indegna di un paese civile – conclude il Codacons – e se i magistrati proclameranno uno sciopero per difendere i propri privilegi, saremo costretti a denunciarli nelle competenti sedi”.

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