Rinasce Hatra, il sito archeologico devastato dall’Isis

Rinasce Hatra, il sito archeologico devastato dall’Isis
28 febbraio 2022

Rinasce il sito archeologico di Hatra, nel Nord dell’Iraq, dopo la devastante distruzione operata dai jihadisti dello Stato islamico (Isis) nei tre anni di occupazione, dal 2014 e 2017. Nel corso di una cerimonia pubblica sono state mostratele sculture della “Città del Dio Sole” ricomposte e riportate sulla facciata dei templi da una missione archeologica italo-irachena intervenuta nel 2020 nel sito patrimonio Unesco. Negli ultimi due anni gli archeologi hanno documento lo stato dei luoghi, rimosso tutti i residuati bellici, recuperato i frammenti delle opere distrutte a colpi di piccone dall’Isis e ricomposto le sculture, come si vede in questo timelapse sulle note del brano “Nuvole bianche” di Ludovico Einaudi.

“Hatra ha una fascinazione unica. Una volta entrati all’ombra delle sue enormi sale sacre, non la si dimentica più”, ha detto ad askanews il capo della missione, Massimo Vidale, professore di archeologia all’Università di Roma La Sapienza. Il progetto è stato condotto dall Associazione internazionale per gli Studi del Mediterraneo e dell Oriente (Ismeo – Roma), in collaborazione con lo State Board of Antiquities and Heritage (Sbah – Iraq), e finanziato dalla fondazione International Aliph. “Grazie agli sforzi congiunti e alla cooperazione internazionale, questo eccezionale sito monumentale sta lentamente tornando alle condizioni e al significato originali: uno dei luoghi più importanti per la storia della nazione”, ha sottolineato l Ismeo in una nota.

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Un “sito meraviglioso”, ha rimarcato Vidale, aggiungendo che “tutti i partecipanti al progetto vogliono continuare la ricerca di finanziamenti e coinvolgere un numero crescente di istituzioni e persone, perché ad Hatra ci sono ancora edifici che rischiano di crollare, iscrizioni che stanno scomparendo, centinaia di sculture da ricomporre e restaurare”. “Ci sarà lavoro per generazioni di restauratori ed archeologi”, ha concluso.

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