Roma, è ancora scontro tra Pd e M5s sulla protesta profughi

Roma, è ancora scontro tra Pd e M5s sulla protesta profughi
Il sindaco di Roma, Virginia Raggi
29 agosto 2017

La discussione della delibera proposta dal Pd, a primo firmatario Roberto Giachetti, che propone l’istituzione in Campidoglio di una Cabina di regia per la gestione politica del sistema di accoglienza della città, ha fornito l’occasione per uno scontro acceso tra M5s e Pd sulla gestione dello sgombero del palazzo di via Curtatone. “Questa discussione in Commissione Affari sociali arriva a proposito – ha spiegato la consigliera Pd Valeria Baglio – dopo i noti fatti di questi giorni sui quali c’è stata un po’ di latitanza da parte dell’amministrazione comunale”. “Non credo sia un momento particolare – ha replicato contrariata la presidente della commissione capitolina Maria Agnese Catini -. Abbiamo avuto un problema con gli Sprar? Non mi pare proprio”. “Se far dormire per strada rifugiati e donne incinta non è un problema per te, e se è normale che assessore e sindaca non ci siano mai state, non siamo d’accordo”, ha risposto Baglio secca. “Un palazzo occupato dai tempi di Alemanno ci è stato consegnato in emergenza dopo che la vostra amministrazione non ha fatto nulla”, ha aggiunto la Catini. “Ancora non è venuto nessuno di voi a spiegarci che cosa sia successo, ma magari il 31 agosto l’assessore e la sindaca dovevano riferire in Consiglio sui fatti di piazza Indipendenza”, ha replicato ancora Baglio alla collega Catini. È intervenuto a fare da paciere il consigliere della lista Marchini Alessandro Onorato: “Presidente, le consiglio di canalizzare la rabbia e nel momento in cui la consigliera presenta politicamente un atto, anche se lei possa considerare questo problema diversamente, di non polemizzare. Nel ruolo di presidente super parte dovrebbe lasciare correre altrimenti non ne veniamo a capo”.

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La delibera, ha spiegato a mente fredda la consigliera Baglio “non parla degli Sprar ma del coordinamento necessario per gestire al meglio la prima accoglienza e come interfacciarsi al meglio le emergenze perché una situazione come quella dei giorni scorsi non si verifichi più”. Alla cabina di regia, secondo la proposta, dovrebbero partecipare il sindaco o suo delegato, presidenti dei quindici Municipi o loro delegato, un rappresentante per gruppo politico in Consiglio. Hanno facoltà di partecipare a pieno titolo un rappresentante della Città metropolitana, uno della Regione, uno rappresentante del sistema Sprar designato dal ministero dell’Interno su proposta del ANCI, rappresentanti di Questura e Prefettura e delle associazioni coinvolte nella rete dell’accoglienza. “Noi abbiamo già un ufficio che a livello tecnico assicura una sorta di coordinamento del nostro circuito di accoglienza con questura e prefettura e che ha lavorato a pieno regime in questi giorni provando una mediazione”, ha spiegato Angela Di Prinzio, del dipartimento Politiche sociali del comune. “Abbiamo espresso parere favorevole alla delibera per responsabilizzare i municipi e andare a lavorare sulle criticità in modo strutturale” ha aggiunto Di Prinzio – . “Vorremmo superare il modello dell’accoglienza concentrata in casermoni verso un’idea di integrazione diffusa, la direzione in cui andava il bando che abbiamo emanato e nell’ambito del quale l’Arci, con il progetto Aida, ha previsto la creazione di una casa di accoglienza in ogni municipio”. La commissione ha, dunque, sospeso l’espressione del parere per ascoltare in una seduta successiva l’assessora competente Laura Baldassarre per approfondire il ruolo possibile per questa cabina di regia nell’ambito del nuovo Piano regolatore sociale “che dovrebbe arrivare in Aula Giulio Cesare entro dicembre”, ha spiegato la presidente Catini.

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