Micciché attacca i vescovi: “Basta strali e ingerenze”

Micciché attacca i vescovi: “Basta strali e ingerenze”
Il presidente del parlamento siciliano, Gianfranco Miccichè
18 gennaio 2018

“Basta strali contro i politici”. “No a ingerenze nella campagna elettorale”. “Se e’ reale il loro interesse nei confronti delle azioni che la politica intende intraprendere per aiutare chi vive in poverta’, i vescovi siciliani si informino direttamente con chi ha questa responsabilita’, anziche’ lanciare strali attraverso comunicati stampa”. Cosi’ il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciche’, replicando al documento della Conferenza episcopale siciliana, che sui cosiddetti stipendi d’oro dei burocrati dell’Ars aveva affermato: “Convinta condivisione alla denuncia di quanti, anche presbiteri, hanno evidenziato la distanza tra il sentire della nostra gente e le prospettive di chi e’ interessato a salvaguardare i privilegi economici di pochi burocrati, a discapito di chi non ha un livello di vita dignitoso”. “Il documento dei vescovi siciliani non tiene conto del primo incontro dell’amministrazione con le sigle sindacali dell’Ars alle quali e’ stato proposto di mantenere i tetti stipendiali uguali a quelli percepiti fino allo scorso 31 dicembre – spiega il presidente – Non ci sara’, cioe’, nessun aumento contrattuale ed eventuali nuovi assunti avranno stipendi ridotti”. I vescovi siciliani, “ha concluso Micciche’ – farebbero bene ad informarsi prima di lanciare accuse generiche alla politica. Anche per non ingenerare confusione nella campagna elettorale gia’ iniziata per il rinnovo del Parlamento nazionale”.

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E’ dedicato agli “Stipendi d’oro”, infatti, un capitolo del documento conclusivo della Sessione della Conferenza episcopale siciliana. Un tema venuto alla ribalta in riferimento ai burocrati dell’Assemblea regionale siciliana. “I Vescovi, attenti ascoltatori del grido dei poveri – scrivono i pastori delle diciotto diocesi – manifestano convinta condivisione alla denuncia di quanti, anche presbiteri, hanno evidenziato la distanza tra il sentire della nostra gente e le prospettive di chi e’ interessato a salvaguardare i privilegi economici di pochi burocrati, a discapito di chi non ha un livello di vita dignitoso. Per parte loro le Chiese di Sicilia assicurano che continueranno a venire incontro alle diverse poverta’, nelle forme suggerite localmente dalla fantasia della carita’, utilizzando anche le risorse derivanti dai fondi dell’otto per mille che i contribuenti destinano alla Chiesa Cattolica”.

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