Sisma centro Italia, “strappo” Regioni-governo: “Colpo di mano”

Sisma centro Italia, “strappo” Regioni-governo: “Colpo di mano”
Catiuscia Marini
18 ottobre 2018

“Strappo” tra le Regioni del centro Italia coinvolte dal terremoto del 2016 e 2017 e il governo: in una nota congiunta i presidenti delle Regioni Marche, Luca Ceriscioli, Abruzzo, Giovanni Lolli, Umbria, Catiuscia Marini e Lazio, Nicola Zingaretti, accusano “la maggioranza di Governo” di avere effettuato “un colpo di mano questa notte nella conversione del decreto relativo alla ricostruzione del ponte Morandi a Genova”, che “ha tolto ai Presidenti delle Regioni, subcommisari al terremoto, il potere di condivisione sulle ordinanze commissariali, declassando la loro funzione a potere ‘consultivo'”. Di conseguenza, avvisano i governatori, “oggi non parteciperemo all`incontro con il neo Commissario” per la ricostruzione Piero Farabollini, “anche perché a causa delle scelte compiute non si comprende più quale sia il senso e la funzione di questo Comitato”.

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“La maggioranza di Governo questa notte nella conversione del decreto relativo alla ricostruzione del ponte Morandi a Genova – dicono i presidenti di Regione – con un colpo di mano ha tolto ai Presidenti delle Regioni, subcommisari al terremoto, il potere di condivisione sulle ordinanze commissariali, declassando la loro funzione a potere ‘consultivo’. Mentre per Genova si nomina Commissario il Sindaco della città, per il terremoto si esautorano i Presidenti e i Sindaci dei territori, perché di fatto questa impostazione riduce a livello di osservatori anche i Sindaci dei comuni del cratere che oggi si esprimono nei comitati della ricostruzione sulle ordinanze in essere. Questa svolta centralista del Governo è grave e miope perché moltissime scelte della ricostruzione impattano direttamente con norme e leggi di carattere regionale. La non condivisione ‘ante’ scrittura delle ordinanze produrrà sicuramente contenziosi e ricorsi e aumenterà quella confusione burocratica che si dice volere combattere. La ricostruzione si fa nei territori e non a Palazzo Chigi, per questo valuteremo un ricorso alla consulta perché leso il principio di leale collaborazione tra istituzioni”.

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“Questa impostazione oltre al rallentamento delle procedure allontana, non poco, le sedi decisionali dai cittadini e dai professionisti che nei territori pretendono giustamente di essere coinvolti nella fase di ricostruzione dei loro Comuni. In attesa di essere ricevuti dal Presidente del Consiglio, che mai ha accettato la nostra richiesta di un incontro avanzata ormai da tempo, oggi non parteciperemo all`incontro con il neo Commissario anche perché a causa delle scelte compiute non si comprende più quale sia il senso e la funzione di questo Comitato”, conclude la nota congiunta dei governatori.

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