Sud, dal 2000 al 2013 spese cultura tagliate del 30%

Sud, dal 2000 al 2013 spese cultura tagliate del 30%
3 febbraio 2016

bronzi-riaceNegli ultimi tredici anni la cultura è stata tagliata di più al Sud. Dal 2000 al 2013 la spesa totale nel settore della cultura ha subito un crollo di oltre il 30% nel Mezzogiorno, passando da 126 a 88 euro pro capite, contro il -25% del Nord, sceso da 177 a 132 euro. Nel 2013 fatto pari a 100 il livello medio nazionale la spesa pro capite per la cultura e’ stata del 69% nel Mezzogiorno, a fronte del 105% del Nord e del 141% del Centro. Sono solo alcuni dei dati che emergono dalla Nota di ricerca “Le spese per la cultura nel Mezzogiorno d’Italia” del Consigliere della Svimez, Federico Pica, e Alessandra Tancredi,dell’Agenzia per la coesione territoriale. Da rilevare in particolare il peso dei tagli negli anni 2009-2012: in piena crisi, la spesa in conto capitale per la cultura e’ passata al Sud dai 45 euro pro capite del 2009 ai 17,3 del 2011, per poi risalire a 19,6 nel 2013. Dal 2007 al 2013 la stessa spesa e’ crollata del 55% al Sud contro il 39% del Nord. Scorporando la spesa totale nellecomponenti correnti e di conto capitale, emergono con maggiore chiarezza le forti riduzioni di spesa al Sud. In particolare, per quanto riguarda la spesa corrente, dal 2000 al 2013 il taglio e’ stato del 23% al Sud a fronte del -17% nazionale. Gli 88,8 euro pro capite del 2000 sono scesi a 68,3 tredici anni dopo, con punte di 58,9 nel 2005. Fatto pari a 100 euro il dato nazionale, ogni cittadino del Sud ha ricevuto nel 2013 il 68%, un cittadino del Nord il 101,9%, uno del Centro addirittura il 150,8%.

 

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Passando alla spesa in conto capitale, il crollo è stato al Sud del 48,2%, con punte del -55% negli anni 2007-2013: si è passati da 38 euro pro capite del 2000 ai 19,6 del 2013. Fatto pari a 100 il dato nazionale, nel 2013 al Sud si è speso per la cultura il 74% contro il 116% del Nord. Andando ad analizzare la spesa per la cultura delle amministrazioni centrali, locali e regionali, emerge che a livello nazionale le spese in conto capitale nel settore sono crollate, dal 2000 al 2013, del 49% e al Sud del 48%. In altri termini, i 52 euro pro capite del 2000 sono diventati nel 2013 26,5 a livello nazionale; nel Sud i 38 euro del 2000 sono diventati tredici anni dopo 19,6. I tagli più drastici si sono concentrati nelle amministrazioni centrali: il crollo al Sud è stato del 74,6%: i 13,6 euro pro capite del 2000 sono quasi spariti tredici anni dopo, arrivando a 3,48 euro. Venendo invece all’analisi degli andamenti della spesa totale per la cultura in alcune regioni del Centro-Nord e del Sud, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Puglia e Calabria, se a livello nazionale dal 2000 al 2013 il calo è stato del 27%, il Veneto ha perso oltre il 21%, Emilia-Romagna e Toscana ben il 38-39%, ma la Calabria arriva a -43,6%. Situazione particolare per la Toscana, che perde il 39%, di cui il -36% dal 2000 al 2007. Il divario Nord/Sud risulta in modo particolare dal raffronto con i numeri indici. Fatto infatti pari a 100 il dato nazionale, il Veneto nel 2013 si è praticamente allineato spendendo il 101%, Emilia Romagna e Toscana si sono fermate rispettivamente all’88 e 96%, mentre la Campania spende il 58%, e Puglia e Calabria superano di poco il 54% del dato nazionale. Come dire: in Puglia e Calabria nel 2013 la spesa per abitante per la cultura è stata poco più della metà di quella media nazionale, cioè 68-69 euro contro 126.

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