Accordo su iter Unioni Civili, si vota al Senato da mercoledì 10. Resta nodo stepchild adoption

Accordo su iter Unioni Civili, si vota al Senato da mercoledì 10. Resta nodo stepchild adoption
3 febbraio 2016

di Maurizio Balistreri

Il turbolento percorso delle unioni civili in Parlamento segna un passo significativo: quello di un accordo politico raggiunto tra tutti i gruppi parlamentari per garantire un iter certo e in qualche modo ‘protetto’ al provvedimento. “Un accordo molto positivo e importante” lo ha definito il promotore, il capogruppo Pd, Luigi Zanda, che sancisce l’intesa per un “consistente” taglio degli emendamenti, un’ altrettanto “consistente” riduzione del ricorso ai voti segreti, a fronte di un dibattito “approfondito nel merito” ma con tempi “rapidi”. E al ritiro dell’emendamento supercanguro a firma Marcucci. Un’ora di confronto, con un po’ di suspance per il ritardo (involontario) del presidente dei senatori del Carroccio, Gian Marco Centinaio; preparato, com’è nell’ordine delle cose, da un fitto scambio di telefonate, brevi incontri preventivi (con quelche defaillance, come ha lamentato il gruppo Ala, ‘dimenticato’ nei raccordi tra la minoranza), che ha posto un punto apparentemente fermo alle questioni delle unioni civili. Ma se l’accordo sulle votazioni parlamentari viene celebrato, questo dovrà ora concretizzarsi nella pratica. Con davanti a sè un’intera settimana di tempo e di lavoro per trovare una traduzione nei fatti. L’intesa non tocca il merito delle questioni, ma riguarda aspetti procedurali, ancorchè con risvolti politici. Dopo il nuovo agreement raggiunto si tratta di iniziare l’esame degli emendamenti da tagliare e da mantenere, quelli sui quali richiedere voti segreti, quelli da ritirare per consentire il dibattito (supercanguro). Sarà compito del gruppo di lavoro composto da un rappresentante per gruppo parlamentare quello di passare al setaccio proposte di modifica e step procedurali.

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C’è tempo fino a martedì. Anzi, fino alla mattina di mercoledì 10 febbraio: nel pomeriggio invece si dovrebbe iniziare a votare. La mattina l’aula del Senato sarà impegnata nelle celebrazioni della giornata del ricordo. Per il Pd, nel gruppo di lavoro, è stato delegato il vicepresidente Alessandro Maran, a conferma del fatto che non sarà un lavoro soltanto ‘tecnico’ ma anche politico sui testi. Nel merito le questioni sul tappeto delle unioni civili restano le stesse e gli stessi i nodi da sciogliere. La giornata di ieri ha registrato una nuova fibrillazione tra M5s e Pd, sull’onda delle rassicurazioni richieste (e ottenute) dai dem sulla tenuta del loro voto al ddl Cirinnà. In casa Pd si continua a usare cautela ma anche a non nascondere che l’orientamento sulle adozioni resta quello indicato dalla stepchild adoption, che indica un percorso chiaro affidato ai giudici, sulla strada delle adozioni speciali già esistenti oggi nel nostro ordinamento. La possibilità di nuove mediazioni resta remota, anche se su di esse l’alleato di governo Ap continua a sperare. “Se sono rose fioriranno… c’è ancora tempo” ha dichiarato Renato Schifani, che ha poi chiarito: “Vediamo cosa accadrà con i voti segreti…”.

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