TESSERA SANITARIA A PUNTI | La grande rivoluzione con i premi come al supermercato: “Se scopri una malattia in tempo vinci 2 volte”

Tessera Sanitaria - (ministerosalute) - IlFogliettone.it
Una nuova frontiera per la prevenzione sanitaria, un modo per incentivare la prevenzione e premiare chi la fa.
La Regione Lombardia ha avviato un progetto innovativo per migliorare l’adesione ai programmi di prevenzione e ridurre i costi sanitari a lungo termine. Si tratta della “tessera sanitaria a punti”, un sistema sperimentale promosso dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso. L’obiettivo è premiare i cittadini che si sottopongono a controlli preventivi e adottano stili di vita salutari, in un’ottica di responsabilizzazione personale e collettiva.
La sperimentazione ha preso il via nella città di Pavia e coinvolge attualmente 2500 cittadini, tutti aventi diritto allo screening per il tumore del colon-retto. L’età dei partecipanti è compresa tra i 50 e i 74 anni, la fascia più a rischio per questo tipo di patologia. Secondo i dati regionali, solo un terzo degli invitati aderisce a questi controlli preventivi. Da qui nasce l’idea di rendere più “attraente” la prevenzione, trasformandola in un’opportunità di guadagno personale sotto forma di premi.
Il funzionamento della tessera è intuitivo e si basa su un sistema di raccolta punti. Ogni cittadino guadagna punti dimostrando di prendersi cura della propria salute, per esempio partecipando allo screening del colon-retto. Questi punti possono poi essere convertiti in premi, accessibili tramite una piattaforma digitale attualmente in fase di sviluppo. La ATS di Pavia ha lanciato un bando per individuare le aziende che si occuperanno della gestione tecnica del sistema.
Il progetto si propone di rendere tangibile il valore della prevenzione offrendo premi legati al benessere e alla cultura. Tra le ricompense previste vi sono ingressi gratuiti a mostre, concerti, musei, ma anche oggetti utili come abbigliamento sportivo, articoli per il giardinaggio e prodotti per la cura del corpo. L’idea è quella di creare un circolo virtuoso: chi si prende cura della propria salute viene ricompensato con strumenti che possono favorire ulteriori comportamenti salutari.
Un’opportunità educativa per la salute pubblica
Oltre alla gratificazione materiale, il progetto ha anche una forte valenza educativa. Attraverso la tessera a punti si mira a sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce. La Regione Lombardia intende così stimolare un cambiamento culturale, trasformando il cittadino da utente passivo del sistema sanitario a protagonista attivo del proprio benessere.
Non mancano tuttavia le critiche all’iniziativa. Alcuni osservatori sollevano dubbi sull’equità del sistema, soprattutto in relazione alle condizioni socioeconomiche dei cittadini. Chi vive in condizioni di disagio potrebbe avere maggiori difficoltà a rispettare le indicazioni sanitarie e quindi ad accedere ai premi. Questo potrebbe generare una nuova forma di disuguaglianza, mascherata da incentivo alla salute.
Il rischio di una deriva commerciale
Un’altra perplessità riguarda la natura dei premi offerti. Alcuni temono che il sistema possa degenerare in una strategia di marketing, spingendo al consumo di beni non strettamente legati al benessere. Se mal gestito, il progetto potrebbe trasformarsi in un’iniziativa promozionale più che sanitaria, perdendo la sua missione educativa e preventiva.
La tessera sanitaria a punti rappresenta un esperimento interessante e potenzialmente replicabile in altre regioni. Il suo successo dipenderà dalla capacità di bilanciare equità, sostenibilità economica e efficacia. In un contesto in cui il sistema sanitario fatica a raggiungere alcune fasce della popolazione, ogni tentativo di innovazione merita attenzione. Resta da capire se, una volta conclusa la fase pilota, l’iniziativa potrà trasformarsi in una buona pratica strutturale.