Trovati a casa del copilota Lubitz i certificati medici strappati

Trovati a casa del copilota Lubitz i certificati medici strappati
27 marzo 2015

Il copilota della Germanwings, sospettato di aver deliberatamente provocato lo schianto dell’Airbus A320 della Germanwings sulle Alpi francesi, aveva un certificato di malattia che lo avrebbe esentato dal lavoro nel giorno della sciagura. Un documento mai presentato, ha annunciato la procura di Duesseldorf, mentre l’ipotesi di un gesto provocato da disturbi psichici sembra quella privilegiata dagli inquirenti. La procura ha rivelato che certificati medici sono stati ritrovati a brandelli nell’abitazione di Andreas Lubitz, dove non è stata però rinvenuta alcuna lettera d’addio o messaggio che annunci un atto premeditato all’origine della catastrofe costata la vita a 150 persone. I documenti sequestrati suffragano comunque la tesi che il 27enne abbia “nascosto la sua malattia al datore di lavoro (la compagnia aerea Germanwings) e ai suoi colleghi”, hanno fatto sapere gli inquirenti. I documenti ritrovati attestano “una patologia esistente con le relative terapie mediche”, ha chiarito la procura, senza però specificare la patologia in questione. Il quotidiano Tagesspiegel ha comunque scritto che il giovane era in cura per depressione all’ospedale universitario di Duesseldorf. Il presidente tedesco Joachim Gauck ha partecipato in mattinata ad Haltern (ovest) a una cerimonia in memoria dei sedici studentio di questa città uccisi nella catastrofe aerea mentre tornavano da un viaggio studio a Barcellona. Piuttosto emozionato, Gauck, un ex pastore, ha sottolineato quanto sia “infinitamente prezioso (…) sostenersi” a vicenda in questa dura prova.

L’inchiesta sulla tragedia, coordinata dalle autorità francesi, è stata estesa giovedì alla Germania dopo le rivelazioni su un probabile gesto volontario del co-pilota. La catastrofe in particolare è costata la vita a 75 tedeschi, quattro dei quali con doppia nazionalità, e 52 spagnoli, quattro dei quali con doppia nazionalità. Oggi a Montabaur, non distante dalle frontiera con la Francia, l’abitazione dei genitori del co-pilota, che hanno a lungo vissuto con lui, era protetta da un fitto cordone di polizia. Una camionetta della polizia stazione davanti all’abitazione dei Lubitz, con le serrande abbassate. Il sindaco della piccola cittadina ha dichiarato di provare “compassione” per i genitori del co-pilota, oltre che – ovviamente – per tutte le vittime di questa “terribile tragedia” e i loro parenti. In un vicino club dell’aviazione un iscritto, Dieter Wagner, ha sottolineato che Andreas Lubitz era “un ragazzo abbastanza normale” del quale ignorava la malattia; ha però riconosciuto di averlo perso di vista per cinque o sei anni.

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