Donald Trump pensa ai dazi, e già l’economia mondiale trema. Electrolux rinvia investimenti in Usa. Anche l’Italia ha paura

3 marzo 2018

I governi e le organizzazioni dell’industria siderurgica di Messico, Brasile e Argentina hanno espresso preoccupazione per l’annuncio del presidente statunitense Donald Trump di dazi del 25 per cento sulle importazioni di acciaio da tutti gli altri paesi. Trump non ha fornito dettagli se la tariffa del 25 per cento non sara’ applicata per determinati paesi o prodotti. “Canacero si aspetta misure immediate del nostro governo qualora il nostro paese fosse incluso nelle misure”, ha reso noto l’Associazione messicana dell’acciaio Canacero, secondo cui il Messico ha importato 4,4 miliardi di dollari di acciaio dagli Stati Uniti l’anno scorso e ne ha esportati 2,6 miliardi. Gli Stati Uniti hanno registrato un surplus commerciale di acciaio di 3,6 miliardi di dollari con il Messico negli ultimi due anni. Il governo brasiliano non esclude la possibilita’ di fare ricorso ad organizzazioni multilaterali come l’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) per proteggersi dai nuovi dazi sull’acciaio e sull’alluminio. L’inquilino della Casa Bianca ha annunciato che Washington imporra’ dazi del 25 per cento sull’acciaio e del 10 per cento sull’alluminio importati entro la prossima settimana. “Il governo brasiliano e’ estremamente preoccupato per le informazioni pubblicate secondo cui il governo degli Stati Uniti intende imporre una tariffa aggiuntiva del 25 per cento sulle importazioni di acciaio e del 10 per cento sulle importazioni di alluminio. Se confermate, le restrizioni commerciali influenzeranno le esportazioni brasiliane di entrambi i settori”, si legge nella in una nota diffusa dal ministero dell’Industria, commercio estero e servizi (Mdic). Intanto, la multinazionale svedese Electrolux rinvia un investimento da 250 milioni di dollari per modernizzare il suo impianto di Springfield, in Tennessee, dopo i Dazi sull’acciaio e l’alluminio prospettati dal presidente Donald Trump.

Leggi anche:
Iran, portavoce Ue: Consiglio Esteri domani, fermare escalation

“Lo sospendiamo. Riteniamo che le tariffe possano provocare un aumento dei prezzi particolarmente significativo per l’acciaio sul mercato Usa”, ha detto il portavoce della societa’, Daniel Frykholm. Trump ha annunciato tariffe del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio importati. L’annuncio di Electrolux appare significativo perche’ la societa’ acquista l’acciaio negli Usa per la produzione domestica. La decisione non e’ legata alla possibilita’ che i Dazi “abbiano ripercussioni dirette sui nostri costi – ha spiegato Electrolux – quanto l’impatto che potranno avere sul mercato, danneggiando nel complesso la competitivita’ delle nostre attivita’ Usa”. Anche il Fondo Monetario Internazionale si unisce al coro di critiche al piano di Donald Trump di imporre dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio. Lo riporta la Bbc. La mossa, secondo l’Fmi, danneggerebbe l’economia degli Stati Uniti e di altri Paesi. Anche altri, ammonisce l’organismo economico, potrebbero essere tentati di seguire il precedente creato dal presidente degli Stati Uniti. C’è allarme anche in Italia. Secondo la Coldiretti, la guerra commerciale con gli Stati Uniti mette a rischio 40,5 miliardi di esportazioni Made in Italy che hanno raggiunto nel 2017 il record storico grazie ad un aumento del 9,8% rispetto all`anno precedente. Gli Stati Uniti – sottolinea la Coldiretti – sono di gran lunga il principale mercato di riferimento per il Made in Italy fuori dall`Unione Europea con un impatto rilevante anche per l`agroalimentare. La nuova strategia USA “America First” – precisa la Coldiretti – sembra avere fino ad ora i primi effetti in una politica monetaria aggressiva che rischia di costare caro all` Italia anche in campo alimentare considerato che le esportazioni di cibo e bevande sono aumentare del 6% nel 2017 per un totale di circa 4 miliardi di euro, il massimo di sempre. Gli Usa – continua la Coldiretti – si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna. Il vino – conclude la Coldiretti – risulta essere il prodotto più gettonato dagli statunitensi, davanti a olio, formaggi e pasta.

Leggi anche:
Iran, portavoce Ue: Consiglio Esteri domani, fermare escalation

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti