Trump: 54 miliardi in più per spese militari, tagli a risorse per l’ambiente e per l’estero

Trump: 54 miliardi in più per spese militari, tagli a risorse per l’ambiente e per l’estero
28 febbraio 2017

Un netto aumento delle spese per la difesa e una drastica riduzione di quelle per altre agenzie federali. E’ questo il piano dell’amministrazione Trump, descritto alla vigilia di un discorso al Congresso a camere riunite che sarà attentamente monitorato dagli investitori. Nella proposta di budget federale per l’anno fiscale 2018 (che inizierà il primo ottobre prossimo) è previsto un aumento di 54 miliardi di dollari per le spese militari, il 10 per cento in più rispetto ai livelli attuali di spesa. Per coprire questa cifra, il governo prevede tagli di 54 miliardi di dollari nelle agenzie che non sono legate al Pentagono; ancora non è chiaro quali subiranno i tagli ma presumibilmente saranno inclusi l’Agenzia per la protezione ambientale e il Dipartimento di Stato. Inoltre verrà proposta un’ampia riduzione degli aiuti finanziari destinati all’estero. “Faremo di più con meno, rendendo il governo snello”, ha detto Trump parlando durante un incontro con la National Governors Association, associazione che rappresenta i vari governatori Usa.

Ora inizia la fase di negoziati tra la Casa Bianca e le agenzie federali. Il piano dell’amministrazione Trump – messo a punto dall’Office of Management and Budget, dal National Economic Council (guidato dall’ex Goldman Sachs, Gary Cohn) e dallo stratega della Casa Bianca, Stephen K. Bannon – punta a mostrare come il presidente sia un uomo d’azione e come stia mettendo l’America al primo posto (“America First”). Il budget, che verrà ritoccato dai repubblicani alla Camera e al Senato e opposto dalla minoranza democratica, sarà la prima vera mossa legislativa di Trump. Nei suoi primi 40 giorni alla guida degli Stati Uniti, infatti, ha più che altro scelto ordini esecutivi su immigrazione e deregulation scritti da un piccolo team guidato dal “Dart Fener” della Casa Bianca, Bannon (è stato lo stesso stratega a definirsi così). Mettendo a punto il budget federale, la Casa Bianca pare stia facendo i calcoli presupponendo una crescita del 2,4% del Pil nel 2017, leggermente sopra le stime ma sotto il +3-4% promesso da Trump in campagna elettorale. Per il 2018 le attese sono leggermente migliori. In ogni caso, per aumentare i fondi a disposizione del Pentagono e diminuire gli altri, il Congresso dovrà modificare una legge del 2011 che prevede tagli alla spesa generalizzati. In campagna elettorale, Trump aveva promesso di aumentare il numero di soldati attivi a 540.000 da 490.000, di battaglioni di marines a 36 da 23 (un incremento di 12.480 truppe). Per la Marina militare, Trump aveva detto di volere portare a 350 da 275 il numero di navi e sottomarini e di aggiungere 100 caccia alla flotta dell’Aeronautica militare, che così ne avrebbe a disposizione 1.200.

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