Trump tuona, l’Ue trema. Holland: l’Europa deve rispondere con fermezza. May gongola

Trump tuona, l’Ue trema. Holland: l’Europa deve rispondere con fermezza. May gongola
28 gennaio 2017

L’Europa deve rispondere con “fermezza” a Trump. Hanno già oltrepassato l’oceano i moniti del 45esimo presidente degli Stati Uniti. E, per l’Europa, è già allarme. Ad aprire le danze il presidente francese François Hollande, che dovrebbe oggi avere un colloquio telefonico proprio con il presidente degli Stati Uniti. “Nel momento in cui vi sono delle dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti sull’Europa e sul modello del Brexit per altri Paesi, ritengo che occorra dare una risposta”, ha spiegato Hollande parlando a margine del vertice dei Paesi Ue del Mediterraneo, in corso a Lisbona. Di certo, la visita di Theresa May alla Casa Bianca meno di quarantott’ore fa, ha fatto scuotere i principali leader Ue a partire proprio da quello francese. 

FERMEZZA “Dobbiamo affermare le nostre posizioni e avviare con fermezza un dialogo sui nostri valori: l’Europa deve darsi un’identità sulla base dei suoi valori, i suoi principi e i suoi interessi”, ha continuato Hollande. “Quando il Presidente degli Stati Uniti parla del clima per dire che non è ancora convinto dell’utilità di questo accordo, occorre rispondergli; quando fa appello a delle misure protezionistiche che potrebbero destabilizzare le economie dei principali paesi mondiali, occorre rispondergli; e quando respinge l’arrivo dei rifugiati, mentre l’Europa ha fatto il suo dovere, occorre rispondergli”, ha ribadito il Presidente francese. Il paradosso è che la politica trumpista potrebbe servire da stimolo ai governati europei affinché attuino, finalmente, un’azione unanime per rilanciare l’Europa a vera forza politica-economica in grado di competere con il resto del mondo. Cosa, a quanto pare, auspicata dallo stesso Hollande.

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BREXIT “Spesso è proprio nelle avversità che si vede se un’unione è solida, se è capace di determinare il proprio futuro: l’Europa si trova davanti alla prova della verità, davanti all’ora delle scelte: la lucidità deve convincere gli europei ad andare più avanti insieme, contro il populismo e i discorsi che ascoltiamo dagli Stati Uniti, che incoraggiano il populismo e l’estremismo. L’Europa non è protezionista, non è chiusa, non è senza valori e senza principi: è una forza, è una garanzia, una protezione a anche uno spazio di libertà e democrazia”, ha concluso il presidente francese. Intanto,  oltremanica, si lavora per un grande corteo contro l’uscita del Regno Unito dall’Ue per far valere le ragioni degli europeisti britannici sul tavolo dei negoziati: l’organizzazione anti-Brexit ‘Unite for Europe’ ha promosso una manifestazione che si svolgera’ sabato 25 marzo a Londra. Secondo quanto riferisce il ‘Guardian’, la ‘marcia sul Parlamento’ punta a portare in piazza 750.000 persone, eguagliando quella del 2003 contro la guerra in Iraq. La data del 25 marzo non e’ causale perche’ si tratta dell’ultimo weekend prima della scadenza imposta dalla premier Theresa May per attivare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona e il divorzio dall’Ue. La protesta vuole essere una prova di forza pro-Europa anche se ovviamente non c’e’ l’illusione di poter rovesciare l’esito del referendum vinto dal ‘Leave’ nel giugno scorso, come ha spiegato uno degli organizzatori, Peter French di Unite for Europe.

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