Tumore alla prostata, si ampliano le possibilità di cura

Tumore alla prostata, si ampliano le possibilità di cura
30 giugno 2022

Il tumore alla prostata è il più diffuso tra gli uomini in Italia e rappresenta oltre il 20 per cento di tutti i tumori diagnosticati a partire dai 50 anni di età. Oggi le possibilità di cura si sono ampliate poiché AIFA ha deciso la rimborsabilità del farmaco apalutamide anche per l’indicazione relativa al trattamento di uomini adulti con carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni. “Quello che è cambiato negli ultimi dieci anni – ha detto il dottor Orazio Caffo direttore dell’unità operativa di Oncologia medica dell’ospedale di Trento – è che abbiamo la dimostrazione che questa terapia ormonale di vecchia generazione non è sufficiente, in realtà c’è la necessità di aggiungere un secondo farmaco. Purtroppo in Italia fino a poche settimane fa in Italia l’unico trattamento che potevamo aggiungere era la chemioterapia sostanzialmente. Ora l’arrivo di apalutamide cambia le carte in tavole perché ci dà un’opportunità in più e colma una necessità terapeutica, perché è attivo al di là del carico di malattia e si è dimostrato efficace, perché allunga in maniera significativa la sopravvivenza e, soprattutto, è ben tollerato”.

Sviluppato da Janssen, il farmaco ha dimostrato una riduzione del rischio di morte del 48 per cento e un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione secondaria del 38 per cento. Numeri che, nella realtà di ogni giorno, si traducono in una migliore qualità della vita per i malati. “C’è un enorme vantaggio per il paziente – ha aggiunto Maria Laura De Cristofaro presidente di Europa Uomo Italia – perché finalmente può assumere terapia orale a casa propria, il farmaco è rimborsato dal Servizio sanitario nazionale, abbiamo aspettato tanto questo dato. Ora l’impatto sulla qualità della vita del paziente e della famiglia è considerevole, perché la chemioterapia non deve più essere fatta e non si deve andare in ospedale. Quindi qualità della vita e risparmio per il Servizio sanitario nazionale”.

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