Ue, serve un cambio di atteggiamento

19 marzo 2014

”Domani e dopodomani al vertice Ue ci aspettiamo un cambio di atteggiamento. Il punto non e’ fare la fine di un certo Paese a scelta, la Grecia o altro, ma sapere se puo’ esserci un nuovo punto di inizio per un orizzonte di integrazione europea”. Lo ha detto il presidente del consiglio, Matteo Renzi nel suo intervento in Aula del Senato per l’informativa in vista del Consiglio europeo. Renzi ha ribadito che i nostri paletti ”del rapporto tra competitivita’ europea, della tenuta dei conti interni e della politica internazionale del nostro Paese devono essere portati da una classe dirigente che non va in Europa a prendere i compiti, ma andando a raccontare che tipo di Europa vigliamo”. A tal fine pero’ e’ ”inderogabile un percorso di riforme che ci caratterizzi come credibili in Europa. Non andiamo in Europa a chiedere il permesso o il consenso di un capo di Stato, si tratta di restituire credibilita’ allo Stato italiano”.

Alla Camera, Renzi aveva in precedenza affermato: ”L’Europa non e’ un’istituzione altra rispetto a noi”, ”non siamo due controparti ma siamo sulla stessa barca”. ”O l’Italia e’ in grado cambiare se stessa per dare uno slancio all’Ue e l’Ue di uscire da una visione incentrata sull’austerity per avviare la crescita o non c’e’ spazio per la politica”, ha sottolineato, per il quale ”il pacchetto di misure che presentiamo all’Unione europea non lo facciamo per ottenere un timbro, un imprimatur, una una bollinatura. Sono misure che il timbro lo devono ottenere da questo Parlamento”. ”In questi anni – ha spiegato il presidente del Consiglio – i compiti a casa l’Italia li ha fatti. I governi che ci hanno preceduto non sono stati a girarsi i pollici. Questo e’ un Paese di cui siamo orgogliosi, ed e’ un Paese che ha bisogno di un racconto diverso di se’ stesso all’estero”. Per quanto riguarda poi il tema delicato della revisione della spesa che sta mettendo a punto il commissario Carlo Cottarelli, Renzi ha sottolineato che ”presenteremo il piano di spending rewiev alle Camere, lo presenteremo nelle sedi parlamentari; il commissario ci ha fatto un elenco, ma tocchera’ a noi decidere. Come in una famiglia, se non ci sono abbastanza soldi sono mamma e papa’ che decidono cosa tagliare”. (Asca)

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