Un’eccellenza italiana delle batterie vola in Cina, Passerini dirigerà la ricerca cinese

La nomina a tempo pieno rappresenta una vittoria per la strategia di Pechino di attrarre i migliori talenti per accelerare verso la neutralità carbonica.

Stefano Passerini

Stefano Passerini, uno dei massimi esperti mondiali nel campo delle batterie, ha assunto a tempo pieno la direzione di un nuovo istituto di ricerca presso l’Università normale di Nanchino, in Cina. La nomina ufficiale del professore italiano, avvenuta il 25 settembre, segna un colpo da maestro per il sistema accademico cinese nel contesto della competizione internazionale per i talenti nella scienza energetica. Passerini guiderà il neonato Istituto internazionale per lo stoccaggio elettrochimico dell’energia, con l’obiettivo dichiarato di costruire un polo di ricerca di levatura mondiale.

Una scelta dettata dalla fiducia nel potenziale cinese

Durante la cerimonia di insediamento, Passerini ha illustrato la missione del nuovo centro, definendo lo stoccaggio elettrochimico una tecnologia chiave per la transizione energetica globale. Non solo per integrare le fonti rinnovabili e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, ma anche come volano per l’innovazione in settori come i nuovi materiali e la manifattura avanzata. La sua decisione di trasferirsi a Nanchino, ha spiegato, nasce da una “piena fiducia” nelle piattaforme scientifiche dell’ateneo, nel potenziale dei giovani ricercatori e nelle prospettive di sviluppo del paese. Il suo team si impegnerà a costruire un istituto all’altezza e un ponte per la cooperazione scientifica internazionale.

Un investimento strategico per gli obiettivi climatici della Cina

L’arrivo di Passerini è stato accolto con entusiasmo dalle autorità accademiche locali. Wang Chengbin, segretario del Partito comunista cinese dell’università, ha definito la nomina una “pietra miliare” nella strategia di reclutamento dei talenti. Ha inoltre sottolineato come il nuovo istituto, dotato di laboratori all’avanguardia, sarà parte integrante del contributo cinese al raggiungimento degli obiettivi nazionali di picco delle emissioni di carbonio entro il 2030 e di neutralità carbonica entro il 2060. L’investimento su figure di spicco come Passerini è dunque funzionale a una roadmap precisa.

Un cervello di primo piano con un curriculum d’eccellenza

Laureato alla Sapienza di Roma, Stefano Passerini vanta decenni di esperienza in prestigiosi centri di ricerca in Europa e Stati Uniti. È annoverato tra gli scienziati più citati al mondo nel suo settore, con centinaia di pubblicazioni sottoposte a revisione paritaria e oltre 50 brevetti internazionali. La sua fama è legata in particolare alle ricerche pionieristiche sui liquidi ionici, sali speciali che migliorano sicurezza e durata delle batterie, e allo sviluppo della tecnologia a ioni di sodio, un’alternativa più economica e sostenibile alle batterie al litio.

Un riconoscimento internazionale che parla italiano

Per i suoi contributi fondamentali, Passerini è stato eletto nel 2019 nella Leopoldina, l’Accademia Nazionale delle Scienze tedesca, una delle più antiche e prestigiose al mondo. Nel suo percorso ha già ricoperto ruoli di leadership, avendo fondato il centro di ricerca MEET a Muenster e diretto l’Helmholtz Institute Ulm presso il Karlsruhe Institute of Technology. La sua carriera, costellata di riconoscimenti come il Battery Division Research Award della Electrochemical Society nel 2012, testimonia il valore di un ricercatore che l’Italia ha formato e che ora mette la sua expertise al servizio di un altro protagonista della geopolitica scientifica.