Verso la cabina di regia e Cdm per misure Covid, nodi green pass e scuola

Verso la cabina di regia e Cdm per misure Covid, nodi green pass e scuola
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi
19 luglio 2021

Cabina di regia mercoledì e poi, nello stesso giorno, Consiglio dei ministri per varare i provvedimenti necessari a tenere sotto controllo il diffondersi della variante Delta. Questo il timing che, salvo cambiamenti in corsa, ha in mente il presidente del Consiglio Mario Draghi, che deve però fare i conti con sensibilità molto diverse nella sua maggioranza, in particolare per quanto riguarda l’estensione dell’uso del green pass. Andando con ordine, il governo dovrebbe decidere la proroga dello stato di emergenza (in scadenza il 31 luglio): probabilmente sarà estesa, spiegano fonti di governo, fino alla fine di ottobre. A quel punto, con la campagna di vaccinazione che dovrebbe essere sostanzialmente conclusa, sarà valutata la situazione. Praticamente certi anche i cambiamenti dei criteri per individuare le fasce di colori delle regioni. “In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori”, ha anticipato il ministro della Salute Roberto Speranza.

Molto più complessa, invece, è la questione del green pass, che dovrebbe, d’ora in poi, essere emesso dopo la seconda dose e non più dopo la prima. Il Cts è al lavoro per dare le sue indicazioni, ma la decisione spetterà al governo. E per il premier non sarà facile trovare il punto di caduta. Per il sì all’estensione dell’uso del certificato (pur con sfumature diverse) sono Leu, Italia viva, Pd ma anche Forza Italia, che con Anna Maria Bernini lo ritiene “la soluzione più accettabile” per evitare nuovi lockdown. Per il M5s è una “soluzione per affrontare un aumento di contagi” ma occorre “dedicare tutti gli sforzi nell’arrivare prioritariamente agli oltre due milioni di over 60 ancora non immunizzati”. Molto netta la posizione (contraria) della Lega, salvo che per i grandi eventi. “Per andare a San Siro, con 50 mila persone, o a concerti da 40 mila il green pass ha senso, ma sui treni pendolari no, per mangiare la pizza no. Mettiamo in sicurezza genitori e nonni senza punire nipoti e figli. Usiamo il modello tedesco, niente pass, ma buon senso, educazione, regole”, ha ribadito oggi il leader Matteo Salvini.

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A proposito di Salvini, nella maggioranza fanno discutere anche le sue parole sui vaccini. “Mettiamo in sicurezza dai 60 anni in su, da 40 a 59 scelgano” se farlo, mentre “per i giovani non serve”, ha detto. Parole che sollevano la reazione del ministro Speranza secondo cui “non sono ammissibili ambiguità da parte di nessuna forza politica”. Duro anche Enrico Letta, segretario del Pd. “Quando sento Salvini che ride, scherza e fa battute sul tema delle vaccinazioni – attacca – credo sia un atteggiamento irresponsabile”. Sul tavolo della cabina di regia e del Cdm ci sarà anche un altro tema molto scottante, quello della scuola e del possibile obbligo di vaccinazione per gli insegnanti per garantire lezioni in presenza per tutti da settembre. “Noi – ha detto il ministro Patrizio Bianchi – ci troveremo questa settimana col Consiglio dei ministri e la decisione sull’obbligo vaccinale o meno per gli insegnanti andrà presa dall’intero collegio”. Salvini ha già detto chiaramente no, ma anche in altre forze di governo l’ipotesi solleva molti dubbi.

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