Il discorso “equilibrato” di Zelensky al Parlamento

Il discorso “equilibrato” di Zelensky al Parlamento
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
22 marzo 2022

Chi temeva che il discorso di Volodymyr Zelensky a Montecitorio avrebbe suscitato proteste e distinguo oggi è rimasto deluso anche perché il presidente ucraino ha fatto un discorso molto “equilibrato” e di sicuro non provocatorio come avvenuto in altri Parlamenti. Sì c’erano degli assenti stamattina in Aula, il gruppo di Alternativa che lo aveva preventivamente annunciato e qualche esponente della Lega e del M5s, come quel Vito Petrocelli, presidente della Commissione Esteri, che ha annunciato di voler ritirare la fiducia al governo Draghi perché co-belligerante, ma alla fine gli applausi e la standing ovation a testimoniare il sostegno del Parlamento italiano all’Ucraina non sono mancate.

Zelensky ha ringraziato il nostro paese per quanto sta facendo in termini di assistenza e accoglienza dei profughi e ribadito la necessità di andare avanti con le sanzioni anche verso gli oligarchi: “Gli oligarchi russi e i funzionari di governo utilizzano l’Italia come un luogo per le loro vacanze”, ha detto “non dovete accogliere queste persone, dovete congelarne immobili, conti, sequestrare i loro yacht, congelare gli asset di chi in Russia ha il potere di decidere”. Quello che ha colpito di più i deputati e i senatori però è stato il parallelismo tra la città di Mariupol e quella di Genova: “Alcune città sono distrutte del tutto come Mariupol, che è come la città di Genova, ci sono solo rovine, immaginate una Genova completamente bruciata”.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenuto subito dopo, per pochi minuti, interrotto diverse volte dagli applausi di tutta l’Aula, ha definito la resistenza ucraina “eroica”, ha espresso l’ammirazione del nostro paese per “il coraggio, la determinazione, il patriottismo del presidente e dei cittadini ucraini”, ha ribadito che “l’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue” e che sarà al suo fianco in questo processo di avvicinamento. E infine ha rivendicato l’opportunità di inviare aiuti militari: “Di fronte ai massacri, dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari, alla resistenza”, ha scandito Draghi.

L’evento non è durato molto, 40 minuti in tutto, nessun dibattito, solo ai presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati, sono stati concessi pochi minuti di introduzione. In Aula erano presenti tutti i leader politici e anche tutto il governo ad eccezione di Giancarlo Giorgetti impegnato in una visita agli stabilimenti di Maranello della Ferrari. Tra i banchi si notavano 4 parlamentari che indossavano giacche o mascherine gialle, (uno dei due colori della bandiera ucraina) come Maria Elena Boschi. Chi esibiva una bandiera Ucraina sul proprio tavolo.

I commenti sono arrivati dopo, in Transatlantico o sui social. Il leader della Lega, Matteo Salvini per esempio non ha apprezzato il riferimento alle armi fatto dal premier: “quando si parla di armi fatico ad applaudire”, ha risposto ai giornalisti. “Quando si parla di armi – ha aggiunto – non riesco a essere felice. La diplomazia riprenda spazio perché, se a un missile si risponde con un missile, la pace si allontana”. Per Salvini infatti “la risposta dell’Occidente non può essere solo militare. Inviare soldati italiani od occidentali vuol dire trascinarci in una guerra”.

 

 

A Giuseppe Conte, leader M5s, finito nelle polemiche per sospetti sui suoi rapporti con la Russia, Zelensky è piaciuto per i riferimenti alla pace: “ha fatto un discorso accorto ed equilibrato. E’ risuonata spesso l’invocazione di pace. Ha tutto il nostro appoggio, quindi continueremo ad esprimere la massima solidarietà alla popolazione ucraina e grande disponibilità all’accoglienza”.

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Per Enrico Letta il presidente ucraino “ha fatto un discorso accorto ed equilibrato. E’ risuonata spesso l’invocazione di pace. Ha tutto il nostro appoggio, quindi continueremo ad esprimere la massima solidarietà alla popolazione ucraina e grande disponibilità all’accoglienza”. Fratelli d’Italia, con le parole della leader Giorgia Meloni, ha invece sottolineato la sua compattezza in Aula e ringraziato Volodymyr Zelensky “per le sue parole. Siamo consapevoli che il nostro futuro e la nostra libertà dipendono anche dal coraggio del popolo ucraino di opporsi al neoimperialismo russo”. 

Per Forza Italia la ministra Maria Stella Gelmini ha pubblicato su twitter le immagini del “lungo applauso del Parlamento e del governo italiano per il presidente Zelensky e per il popolo ucraino. Uniti per l`Ucraina”. Intanto, l’ambasciatore in pectore dell’Ucraina presso la Santa Sede Andrii Yurash, ha rivelato che il Papa ha appena chiamato il presidente ucraino Vlodomyr Zelensky. “Nuovo visibile gesto di sostegno da parte di Papa Francesco – twitta il diplomatico – pochi minuti fa il Santo Padre ha chiamato il presidente Zelensky”. Il papa ha detto di star “pregando e facendo tutto il possibile per la fine della guerra”. Zelensky gli ha risposto che Sua Santità “è l’ospite più atteso in Ucraina”.

Il discorso integrale di Zelensky al Parlamento italiano

Il presidente Volodymyr Zelensky ha rivolto oggi un discorso, in collegamento video, al Parlamento italiano in cui ha ringraziato il nostro Paese per l’aiuto al suo popolo ed ha chiesto ulteriori sanzioni contro la Russia per “fermare un solo uomo” e permettere a “milioni di persone” di vivere in uno Stato “in pace”. Zelensky ha parlato per poco meno di 11 minuti. Di seguito il testo integrale del suo discorso:

“Egregi signori presidenti delle Camere, egregio signor primo ministro Draghi, signore e signori senatori e deputati, caro popolo italiano, oggi ho parlato con Sua Santità Papa Francesco e lui ha detto parole molto importanti: ‘capisco che voi desiderate la pace, capisco che dovete difendere i militari e le persone civili, che difendono la propria patria. Ognuno la difende’. E ho risposto: il nostro popolo è diventato l’esercito quando ha visto che male porta con sé il nemico, quanta devastazione lascia dietro di sé e quanto spargimento di sangue vuole vedere. Una settimana fa ho parlato durante un incontro a Firenze e in una decina di città europee e ho chiesto a tutti gli italiani, a tutti gli europei, di ricordare il numero 79. 79 erano i bambini uccisi in quel momento in Ucraina. Adesso sono 117, ancora altri 38 bambini (uccisi) in questi giorni. Questo è il prezzo della procrastinazione della pressione sulla Russia per fermare questa guerra. Sono migliaia di feriti, decine di migliaia di famiglie distrutte, centinaia di migliaia di persone con un futuro distrutto, milioni di case abbandonate. E tutto questo è iniziato da una persona sola: nei quartieri, nelle città, seppelliscono i morti nelle fosse comuni. E questo succede nel 2022. Noi sappiamo che ogni giorno di guerra porterà via altre vite dei nostri bambini. 117 non è il numero finale, perché l`invasione russa sta distruggendo le famiglie e le vite dei nostri cittadini e la guerra continua. I missili russi, l’aviazione, l’artiglieria, non smettono di uccidere. Le città ucraine vengono distrutte, alcune sono distrutte del tutto come Mariupol, sulla costa del Mare di Azov, dove c’erano circa mezzo milione di persone. Come nella vostra città di Genova, io ci sono stato. A Mariupol non c`è più niente, solo rovine.

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Immaginate una Genova completamente bruciata dopo tre settimane di un intero assedio, di bombardamenti, di spari che non smettono neanche un minuto. Immaginate la vostra Genova, dalla quale scappano le persone a piedi, con le macchine, con i pullman per arrivare là dove è più sicuro. Parlo da Kiev, dalla nostra capitale, dalla città che per la nostra regione è altrettanto importante come lo è Roma per tutto il mondo. Da Kiev, dove la grande cultura di un grande popolo e noi stessi siamo al limite della sopravvivenza, dopo che abbiamo vissuto nella nostra storia guerre feroci e dopo tutte queste tragedie abbiamo bisogno di vivere nella pace. Una pace continua, eterna, come la deve avere Roma, come qualsiasi altra città del nostro mondo. Ma a Kiev abbiamo ogni giorno le sirene di allarme, ogni notte cadono le bombe. Vicino a Kiev, nelle città, nei dintorni, ci sono diversi militari dell’esercito russo che torturano, violentano i bambini, distruggono. E anche con i carri, con i camion portano via i nostri beni. Questo è stato fatto in Europa per l’ultima volta con i nazisti, quando occupando riuscivano a minare anche il mare vicino ai nostri porti. E questo diventa un pericolo per le coste vicine, per i paesi vicini, perché possono essere colpiti.

Signori, popolo italiano, bisogna fare il possibile per garantire la pace. La guerra è stata creata e organizzata da una sola persona, che ha guadagnato tantissimi soldi con il gas e utilizzato questi soldi per la guerra, non solo per il controllo dell`Ucraina. Perché il loro obiettivo è l’Europa, influenzare le nostre vite, avere il controllo sulla vostra politica, la distruzione dei vostri valori, della democrazia, dei diritti dell`uomo, della libertà. L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo, loro vogliono entrare in Europa, ma la barbarie non deve entrare in Europa. Voi dovete ricordare che gli ucraini vi sono stati vicini durante la pandemia perché voi ne avevate bisogno. Abbiamo inviato medici, e anche gli italiani ci hanno dato il loro sostegno quando abbiamo avuto l’alluvione, ci avete sostenuto velocemente e sinceramente, senza chiedere niente in cambio e vi ringraziamo tanto per questo. Tuttavia l’invasione dura da 27 giorni, praticamente un mese. Dunque abbiamo bisogno di altre sanzioni, di altre pressioni affinché la Russia non cerchi riserve militari in Libia o in Siria, ma affinché la Russia cerchi la pace, perché questa sola persona cerchi la pace. Le conseguenze di questa guerra si sentono in diverse parti del mondo e non solo in Europa, e anche la fame sta arrivando in diversi paesi. L`Ucraina è stata uno dei Paesi esportatori più importanti. Ma come possiamo seminare, come possiamo coltivare quando l`artiglieria russa, quando il nostro nemico, distrugge i nostri campi, il nostro combustibile. Non sappiamo quando avremo il raccolto, se possiamo esportare. Non possiamo esportare il mais, l’olio e il frumento e altri prodotti assolutamente necessari per la vita e questo riguarda anche altri paesi vicini.

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I prezzi stanno crescendo, decine di milioni di persone avranno bisogno di aiuto di fronte alle vostre coste. Signore e signori, popolo italiano, voi conoscete gli ucraini, un popolo che non ha mai voluto la guerra, che è un popolo europeo come lo siete voi. Conoscete chi ha portato la guerra in Ucraina, sapete bene chi ordina di combattere, chi fa propaganda della guerra. Tutti quanti utilizzano l’Italia come luogo per la loro vacanza, non dovete essere il luogo che accoglie queste persone. Dobbiamo bloccare tutti i loro immobili, congelare le risorse di tutti coloro che in Russia hanno potere decisionale. Bisogna utilizzare tutto questo per la pace. Dovete sostenere le sanzioni, l`embargo contro gli yacht che entrano nei vostri porti. Non dovete assolutamente permettere eccezioni alle sanzioni contro qualsiasi banca russa. Dovete fermare la crisi alimentare, dovete fermare le uccisioni perché la guerra deve finire al più presto. Dobbiamo proteggere le famiglie ucraine, dobbiamo far tornare la pace, bonificare il territorio dalle mine e ricostruire l’Ucraina dopo la guerra, insieme a voi, l’Italia, insieme all`’Europa, insieme nell’Unione Europea. Prima della guerra ho visitato spesso il vostro paese, apprezzo moltissimo la vostra ospitalità, la vostra sincerità e a volte anche la vostra forza delle relazioni, perché ho visto cosa sono le vostre famiglie, cosa significano i figli per voi, cosa significa la vita per voi.

Vi voglio ringraziare per il vostro aiuto agli ucraini, perché le persone si salvano dalla guerra. Oggi in Italia ci sono più di 70mila dei nostri cittadini che sono stati costretti a fuggire dalla guerra, di cui più di 25mila sono bambini. E molti di loro sono stati accolti anche forse da persone presenti in Aula. Ci sono ucraini e madri scappati dalla guerra. Decine di bambini ucraini con contusioni e ferite sono nei nostri ospedali. E noi vi siamo molto grati, attendiamo il momento in cui potranno tornare a casa, in Ucraina. Un`Ucraina in pace. Di sicuro dal primo giorno di questa guerra voi avete condiviso con noi il nostro dolore e avete aiutato di cuore gli ucraini. E gli ucraini lo ricorderanno sempre. Ricorderanno il vostro calore, il vostro coinvolgimento e la vostra forza, che deve fermare una sola persona, una sola, affinché possano sopravvivere milioni di persone. Gloria all’Ucraina e grazie Italia”.

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