Zingaretti traccia road map: “Disarticolare i gialloverdi, no con M5s”

Zingaretti traccia road map: “Disarticolare i gialloverdi, no con M5s”
Nicola Zingaretti
27 luglio 2019

Uscire dal Nazareno e incontrare l’Italia che produce e che soffre. Disarticolare il blocco gialloverde per un’alleanza nuova, di centrosinistra. E’ la sintesi del progetto politico per i prossimi mesi, che il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha illustrato alla Direzione del partito, al Nazareno. Un progetto, dunque, che esclude un avvicinamento politico ai grillini. “Noi non perseguiamo un’alleanza con i 5 stelle – ha detto – non e’ nelle intenzioni ne’ e’ mai stato un nostro obiettivo, non lavoriamo a una crisi parlamentare per fare un governo con loro”.

Una messa a punto necessaria, dopo le polemiche della settimana innescate dall’intervista al Corriere di Dario Franceschini sull’opportunita’ di maggiore collaborazione parlamentare coi grillini. “Fra l’altro – ha proseguito – questa discussione inizia ad essere vecchia, superata dalla storia. Si sta verificando quello che ho sempre creduto: Lega e M5S non sono un monolite, hanno aggregato forze sociali e approcci diversi e questa affermazione non e’ l’anticipazione di accordi di governo. Il M5S – ha spiegato Zingaretti – sta deflagrando sotto il peso della responsabilita’ di governo e anche per la nostra offerta politica, il loro elettorato, come abbiamo visto nelle elezioni amministrative, non si somma piu’ automaticamente all’elettorato della Lega. Dobbiamo disarticolare il blocco gialloverde per un’alleanza nuova, di centrosinistra civico da costruire nel Paese. La nostra – ha concluso – e’ una missione fondativa”.

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Una missione che non puo’ prescindere da un’opposizione dura e articolata al governo “catastrofico” di Lega e M5s: “Il governo – ha detto Zingaretti – e’ stato protagonista di politiche fragili che su tanti temi non hanno prodotto nulla. Una strategia che alla fine ha isolato l’Italia e ha cancellato dall’agenda paese il mezzogiorno d’Italia. La fase attuale e’ caratterizzata da totale incertezza. Io credo che sicuramente in questa ultima crisi abbiano influito i risultati catastrofici prodotti in 13 mesi di governo. A cominciare dal dato drammatico del blocco della crescita, di fatturati di imprese che calano, dell’aumento della Cig che ogni giorno fa annunciare drammatiche crisi aziendali. Prevale rispetto a questo complesso di questioni una percezione di fuga – ha aggiunto – del governo dalle proprie responsabilita’”.

Uno degli appuntamenti fondamentali dei prossimi giorni, nella lotta all’esecutivo Conte, sara’ la discussione, in Parlamento, della mozione di sfiducia al ministro dell’Interno Matteo Salvini per la vicenda dei presunti finanziamenti russi alla Lega: “Dopo l’informativa del presidente Conte – ha spiegato – la situazione si e’ ulteriormente aggravata per le reticenze contenute nell’intervento, ma soprattutto per la gravissima ammissione del presidente del consiglio che neanche a lui era dato sapere dal ministro dell’interno verita’ o dettagli su quanto accaduto a Roma. Troppe ambiguita’, troppe furbizie, troppi silenzi e quindi il maturare di una insostenibile condizione per un ministro della Repubblica. Di qui il maturare della mozione di sfiducia. Io non so cosa accadra’ nel voto di fiducia – ha proseguito – ma voglio vedere come si comportera’ chi ha ritenuto ovvio il dovere di riferire in Parlamento di fronte al rifiuto del ministro Salvini di farlo e di farlo di fronte al voto del Parlamento”.

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Quanto alle questioni interne al partito e all’organizzazione, Zingaretti ha annunciato un nuovo strumento di intervento politico d’emergenza, “una delegazione ristretta, insediata per affrontare anche ‘ad horas’ situazioni che si potranno presentare, con il presidente, il tesoriere, i capigruppo e i vicesegretari: una squadra per dare insieme capacita’ di iniziativa e massima collaborazione nelle scelte, se dovesse precipitare la situazione con la crisi di governo”. Inoltre, Zingaretti ha presentato un’app che sara’ operativa da settembre: “Ogni iscritto potra’ avere il partito in tasca, uno strumento in piu’ di lotta politica”.

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