I 5stelle a rapporto da Grillo, scontro a tutto campo M5s-Lega. “Non più credibile”. “Vogliono Renzi? Lo dicano”

I 5stelle a rapporto da Grillo, scontro a tutto campo M5s-Lega. “Non più credibile”. “Vogliono Renzi? Lo dicano”
Beppe Grillo, Alessandro Di Battista, Davide Casaleggio e Luigi Di Maio
19 agosto 2019

“Non piu’ credibile” e inaffidabile. Non usano mezzi termini i 5 Stelle per bollare il comportamento di Matteo Salvini, l’ex alleato del Governo del cambiamento. E’ vero che le danze della crisi, politicamente gia’ in atto, si apriranno dal punto di vista istituzionale domani, martedì 20 agosto – quando il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte parlera’ in Senato e decidera’ se salire al Quirinale anche senza un voto di sfiducia – ma le nozze fra i due contraenti dell’esecutivo giallo-verde sembrano gia’ a gambe all’aria. Luigi Di Maio ha incontrato, a Marina di Bibbona, Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Roberto Fico, Alessandro Di Battista, Paola Taverna e i capigruppo Patuanelli e D’Uva, e tutti sono stati compatti, si apprende da fonti M5s, nel definire Salvini un “interlocutore non piu’ credibile”.

Prima, e’ la spiegazione, “la sua mossa di staccare la spina al Governo del cambiamento l’8 agosto tra un mojito e un tuffo. Poi questa vergognosa retromarcia in cui tenta di dettare condizioni senza alcuna credibilita’, fanno di lui un interlocutore inaffidabile, dispiace per il gruppo parlamentare della Lega”, sottolineano dall’M5s, “con cui e’ stato fatto un buon lavoro in questi 14 mesi”. Il Movimento, in ogni caso, viene ribadito, sara’ a palazzo Madama, al fianco di Giuseppe Conte. Mentre la Lega ‘provoca’ sulle alleanze, dal Movimento arriva, a stretto giro di posta, la replica secca. Ed e’ scontro fra i capigruppo del Carroccio e i ‘pari grado’ M5s. “Se i grillini preferiscono Renzi alla Lega lo dicano chiaro, gli italiani sapranno scegliere”, dichiarano i capigruppo della Lega in Parlamento, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari del partito di via Bellerio.

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“Ormai in casa Lega sono arrivati a scrivere i comunicati della disperazione. Dopo aver aperto una crisi di governo in pieno agosto, portando il Paese sul baratro, hanno anche il coraggio di parlare e arrivano ad inventarsi la fake news su Renzi, perche’ non sanno piu’ dove sbattere la testa”, sottolineano, in una nota, i presidenti M5s dei gruppi di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli. “Invece di attaccare il Movimento se la prendano con quell’irresponsabile di Salvini. E’ chiaro a tutti, anche a molti leghisti, che la colpa di questa inverosimile situazione sia solo la sua. Adesso che hanno fatto la frittata, che hanno tradito, non vengano a piangere da noi”, concludono. E il segretario della Lega, in persona, ci mette il carico da novanta:”Voi riterreste normale un governo Pd-M5s-Forza Italia o di marziani? Mi sembrano tutte ipotesi per buttare fuori Salvini e la Lega”.

Parla di un possibile governo “truffa” e, tuttavia,riconosce: se ci sara’ una spartizione di potere non ho i numeri per fermarla, in quel caso andremo pacificamente in piazza. Che cosa accadra’ martedi’ prossimo, ancora nessuno, di fatto, lo sa. Salvini vuole ascoltare le parole di Conte e nessuno sa, al momento che cosa abbia in animo di dire il premier, che dovra’ affrontare anche la riunione del G7 che si svolgera’ a Biarritz, dal 24 al 26 agosto. Intanto, sul fronte M5s, posto che la leadership di Di Maio non e’ e non sara’ in discussione, si sta ad osservare lo sviluppo della situazione. Oggi Luigi Di Maio riunisce tutti i suoi eletti. L’appuntamento e’ alle 14 e 30, nell’auletta dei gruppi parlamentari di Montecitorio.

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L’esito della riunione di fine estate con Grillo ha sicuramente sminato il campo dal timore di un possibile ritorno di fiamma con il Carroccio, che avrebbe potuto essere foriera di discussioni interne. Quella di oggi non sara’ una riunione interlocutoria sulla strada da intraprendere. Si decidera’ che cosa fare, anche se la via sembra segnata. Certo, c’e’ chi osserva, i gruppi parlamentari sono una parte importante del Movimento, ma non sono l’unica componente. E non viene escluso un passaggio sulla piattaforma Rousseau per coinvolgere gli attivisti. Nel frattempo le forze politiche, presumibilmente, gia’ da ora si confrontano sulle risoluzione da metter ai voti dopo aver ascoltato Conte.

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