Elezione giudici Corte Costituzionale, altra fumata nera. Verso nuova terna

Elezione giudici Corte Costituzionale, altra fumata nera. Verso nuova terna
3 dicembre 2015

di Maurizio Balistreri

Ennesima fumata nera in parlamento per l’elezione dei giudici di Corte Costituzionale. I votanti sono stati solo 819. I voti per Augusto Barbera sono stati 504, i voti per Francesco Paolo Sisto 493, i voti per Ida Nicotra 417, quelli per Franco Modugno 136 e quelli per Piepoli 100. Pd e Fi confermano lo schema di voto e dopo l’abbandono di Giovanni Pitruzzella, mettono sul piatto la candidatura della docente di diritto costituzionale Nicotra. Quinti ancora tiene l’asse Pd-Fi a sostegno della terna di nomi Augusto Barbera, Francesco Paolo Sisto e Ida Angela Nicotra . Tre nomi su cui nuovamente convergono Ap e, anche se obtorto collo, Scelta Civica: ma che vengono bocciati dai Popolari che, dopo la rinuncia di Pitruzzella, avevano chiesto di sedersi al tavolo della trattativa per l’indicazione del sostituto. “Abbiamo fatto una riunione di maggioranza per arrivare ad una candidatura condivisa ma questo nome spunta stasera: è un metodo inaccettabile” si lamentava il capogruppo Lorenzo Dellai prima del voto, La Lega continua a restare alla finestra, votando ancora scheda bianca. Ma Sisto trema: il clima in Fi non lo aiuta. Senza contare che è affondato anche dai 5 Stelle che hanno offerto al Pd la sponda per un patto che si reggesse proprio sull’eliminazione della sua testa dalla terna di candidati. “Non accetteremo mai uno scambio Barbera-Modugno ma se cade Sisto potremmo rivalutare tutti e tre i nomi” annunciava in mattinata il M5s che appariva disponibile, in caso di apertura di Pd e Fi, su due nomi di alto profilo ma lontani dai partiti, anche a rivalutare la possibilità di mettere in votazione sul blog il nome di Barbera. Ma il Pd, non fidandosi, dopo una riunione di gruppo convocata poco prima dell’inizio del nuovo scrutinio, annunciava la terna Barbera-Sisto-Nicotra.

Leggi anche:
Giovani Alfieri della Repubblica, 29 storie di solidarietà e altruismo

Matteo Renzi ha lasciato autonomia ai gruppi ma nel Pd molti avrebbero preferito optare sulla scheda bianca per non ridimensionare la candidatura di Barbera. La decisione di calare una nuova terna e’ stata presa, viene spiegato da fonti parlamentari, per evitare che potesse passare un messaggio di un passo indietro. Di certo viene contestato, anche in una parte della maggioranza, il metodo scelto. “Non possiamo piu’ andare avanti cosi'”, dice il segretario di Scelta civica Zanetti; “serve un coinvolgimento anche delle altre forze parlamentari”, rilanciano dalla minoranza dem e lo stesso Verdini faceva notare ieri in Transatlantico che “per portare avanti una candidatura si deve prima costruire il consenso”. Sul voto hanno pesato gli assenti (52 in piu’), i veti incrociati e il malessere interno ai partiti. Tra gli azzurri c’e’ anche chi ritiene che ci sia stata una manovra del Pd per aprire ad una trattativa con i 5 stelle. Una trattativa denunciata gia’ dalla Lega ma che viene negata dai vertici del gruppo del Nazareno. Tuttavia non si esclude che non possa aprirsi un confronto qualora i grillini decidessero di far cadere i paletti imposti sulla strada di un accordo. “Per ora non e’ cambiato nulla, sono i leghisti che hanno lasciato liberta’ di coscienza, il Pd deve bussare alla nostra porta”, continua a dire il pentastellato Toninelli. “Barbera resta il nostro candidato”, dice Rosato ma nel Pd c’e’ la convinzione che si arrivera’ ad una nuova terna. “A questo punto si andra’ – sottolineano piu’ fonti – verso nuovi nomi”. Non si esclude neanche l’ipotesi di un cambio dello schema di gioco ma soltanto se M5s non porra’ condizioni. Si vedra’ oggi con la nuova votazione.

Leggi anche:
Putin nazionalizza le filiali russe di Ariston e Bosch
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti