Enna, l’università della discordia. Miur: “I titoli non sono validi”. L’Ateneo romeno: “Confonde la realtà”

Enna, l’università della discordia. Miur: “I titoli non sono validi”. L’Ateneo romeno: “Confonde la realtà”
14 dicembre 2015

di Enzo Marino

Per l’intera giornata è stato un botta e risposta a distanza tra il ministero dell’Istruzione e i vertici dell’università romena Dunarea de Jos Galati di Enna inaugurata oggi. Oggetto dello scontro la validità o meno dei titoli di studio rilasciata dalla facoltà di medicina dell’Ateneo romeno. Tutto inizia in mattinata quando con una cerimonia ufficiale e alla presenza del governo regionale, rappresentato dall’assessore all’istruzione Bruno Marziano (Pd), viene inaugurata la facoltà di medicina dell’Università romena Dunarea de Jos Galati, con l’interfaccia del ‘Fondo Proserpina’, amministrato dall’ex senatore del Pd, Vladimiro Crisafulli. Il presidente dell’Università Kore di Enna, Cataldo Salerno, presente tra gli altri, saluta i 44 studenti – in camice bianco – dei 66 iniziali, che hanno superato il test di romeno. “Enna è votata alla pace e al Mediterraneo. E qui nascerà una terza università perché in questi ambiti il capoluogo potrà giocare un ruolo significativo di crescita e distensione”, annuncia Crisafulli. In prima fila il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, sul palco Marziano che parla a nome del Governo, il Rettore dell’ateneo romeno, Iulian Gabriel Birsan il direttore Generale della stessa università, Cesar Bichescu, il presidente della regione di Galati, Bacal Baça. La cerimonia si tiene all’auditorium dell’istituto commerciale di Enna Bassa mentre le lezioni si terranno in uno stabile che, fino a qualche tempo fa, ospitava gli uffici del collocamento . “Area nitta un temi trona, (l’aria pulita non teme i tuoni)”, aggiunge Crisafulli. Ma i primi tuoni arrivano da Catania dove c’è Stefania Giannini: “Per quello che riguarda la garanzia di qualità, questa iniziativa si pone completamente fuori dalla legge, dai binari chiari e trasparenti che riguardano tutti gli atenei. E noi abbiamo il dovere di tutelare l’università”. Per meglio capirci, “chi ritiene di portare una nuova università e una nuova proposta formativa magari di grande qualità – puntella dalla falde dell’Etna il ministro – si deve sottoporre a una valutazione di quel sistema nazionale.

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Dopo qualche ora, il Miur da Roma dirama una nota per spazzare ogni dubbio. I titoli di studio rilasciati dalla facoltà di medicina e farmacia dell’Università romena “Dunarea de Jos Galati” aperta a Enna non hanno “alcun valore né a fini accademici né ai fini professionali e non potrebbero essere riconosciuti né da altro Ateneo né da altra Autorità pubblica”. A tale riguardo, il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ritiene “necessario informare studenti e famiglie che, anche a tutela della qualità degli studi universitari, l’attivazione di corsi universitari sul territorio nazionale da parte delle Università, italiane o estere, è consentita soltanto subordinatamente all’adozione di un provvedimento di accreditamento da parte del Ministero su conforme parere, fra l’altro, dell’Agenzia nazionale di valutazione”. In particolare, precisa ancora il Miur, “nessun accreditamento è stato concesso dal Ministero per l’attivazione a Enna di corsi in area medico-sanitaria alla sopraindicata Università Rumena, né tantomeno può essere destinataria di un simile provvedimento la citata Fondazione Proserpina srl”. Si evidenzia, pertanto, che “eventuali titoli rilasciati all’esito di tali corsi non avrebbero alcun valore né a fini accademici né ai fini professionali e non potrebbero essere riconosciuti né da altro Ateneo né da altra Autorità pubblica”. Il Miur, conclude annunciando che ha già “provveduto a diffidare l’Università Dunarea de Jos Galati e la Fondazione Proserpina e sta provvedendo, con la collaborazione anche dell’autorità giudiziaria, a ogni possibile azione al fine di ricondurre questa spiacevole situazione nell’alveo della legalità”.

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Apriti cielo, ennesima nota. “Non possiamo non registrare come, ancora una volta, il ministero cerca di confondere la realtà dei fatti, nel tentativo, in verità alquanto ridicolo, di instillare insicurezza negli studenti e nelle loro famiglie, circa la validità del titolo che sarà conseguito al termine del corso di studi universitario, utilizzando argomentazioni che nulla hanno a che vedere con la realtà dei fatti e, soprattutto, con il vigente quadro normativo comunitario”. A scrivere è il Fondo Proserpina, “in riferimento alla nota del Miur avente per oggetto l’estensione in aula remota della facoltà di Medicina e delle professioni sanitarie dell’Università Dunarea de Jos di Galati”. “In ogni caso torniamo a ribadire che il titolo di studio non è e non sarà rilasciato dal Fondo Proserpina srl ma, bensì, dalla stessa Università Dunarea de Jos che non ha aperto a Enna nessuna filiale ma, bensì, una “estensione didattica in aula remota” nel rispetto del diritto di stabilimento sancito dal Trattato per il funzionamento dell’Unione Europea – prosegue la nota – e, per tale ragione, non necessita di alcun tipo di accreditamento da parte del ministero italiano, in quanto già dotato dei necessari accreditamenti da parte del governo della Romania e dell’Unione Europea”. “Ci auguriamo, inoltre, che il Miur metta lo stesso impegno e la stessa foga con la quale si interessa alla vicenda dell’estensione romena a Enna, ad altre iniziative, come quella portata avanti dall’università di Sofia in collaborazione con il Cepu”, conclude la nota.

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A cavalcare l’onda il M5S. “L’illegalità dell’Università è stata ribadita oggi dal ministro Giannini – dice la deputata regionale del M5s, Valentina Zafarana – ma evidentemente non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”. “E al danno dell’illecito”, per il M5s “si aggiunge la beffa del vergognoso e inaudito omaggio dell’esecutivo regionale”. “E’ intollerabile oltre ogni misura – afferma la deputata – che all’inaugurazione abbia presenziato l’assessore Marziano, che ha parlato a nome del governo. La presenza del governo a questa inaugurazione in pratica legittima un abuso che dovrebbe essere invece condannato con grande forza per rispetto dei giovani universitari siciliani che sono le vere vittime di questa inaudita prevaricazione”. “Per fermare questo abuso” il M5s ha “da tempo presentato una mozione, di cui chiederà al più presto la discussione all’Ars, per impegnare il governo a revocare la convenzione tra Regione siciliana, assessorato alla Salute, università Kore e Associazione Proserpina”.

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