Renzi vuole primarie Ue e non teme spread. Berlusconi: “Il premier danneggia l’Italia”

Renzi vuole primarie Ue e non teme spread. Berlusconi: “Il premier danneggia l’Italia”
10 febbraio 2016

di Maurizio Balistreri

Nessuno vuole pensare ci sia una strategia contro l’Italia, ma tutti sono convinti che anche se ci fosse non ci sarà un nuovo 2011, quando Mario Monti fu chiamato a sostituire Silvio Berlusconi. Tuttavia il rialzo dello spread viene monitorato con attenzione nel governo: non solo per le possibili ricadute sui conti pubblici, ma anche con una prospettiva tutta politica. Perchè è vero che “l’Italia non è l’epicentro della crisi”, come assicura Matteo Renzi nella sua e-news, ma è altrettanto vero che qualcuno a Bruxelles potrebbe approfittare dell’instabilità dei mercati per negare la flessibilità richiesta dall’Italia e “il ruolo che il nostro Paese è tornato a ricoprire”. Dai vertici del Pd sottolineano in primo luogo che “tutto parte dalle borse asiatiche”, e quando c’è instabilità “è ovvio che ci si rifugi nei porti più sicuri”, ovvero “i bund e i buoni del Tesoro Usa”. Il rialzo dello spread italiano è dunque una conseguenza di dinamiche mondiali: appunto, come dice Renzi, “l’Italia non è l’epicentro”. E poi “la solidità dei nostri conti è garantita in primo luogo dal risparmio privato degli italiani, e poi dai nostri dati macroeconomici: noi siamo sotto il 3%, il nostro debito scende. Non si può dire lo stesso della Francia…”. Piuttosto, il premier insiste nel chiedere al sistema bancario italiano di “trasformarsi”. Insomma, i renziani non immaginano cambi di rotta nell’atteggiamento del premier in Europa: “Se qualcuno lo pensa, si vede che non lo conosce. E’ uno che va avanti a testa bassa”, assicurano. La conferma arriva sempre dalla e-news, in cui Renzi insiste sulla proposta di primarie europee per scegliere i candidati a presidente della Commissione: “E’ un modo per far entrare i politici in contatto con le persone, anziché solo con le tecnocrazie. E’ un modo per riavvicinare i cittadini alle Istituzioni. Vedremo se questa proposta sarà annegata nello scetticismo dei signori di Bruxelles o diventerà patrimonio condiviso della politica continentale. Io insisto”.

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Per Silvio Berlusconi, il comportamento di Matteo Renzi in Europa è “inefficace e controproducente”, lancia attacchi “come se fosse una sua questione personale nei confronti dell’Europa” con il risultato di “danneggiare ulteriormente l’Italia”. Va giù duro il leader di Forza Italia, in una intervista al Corriere del Ticino. E sbotta: il premier, con il suo essere “debole e ininfluente” ha fatto diventare il nostro Paese “del tutto irrilevante in ambito internazionale”. “Io sono stato vittima di un vero e proprio golpe che ha avuto come regista la più alta carica dello Stato italiano e come complici alcuni protagonisti della politica europea”, ricorda Berlusconi affermando che “con l’imbroglio dello spread è stato rovesciato un governo democraticamente eletto per insediarne un altro che rispondesse ai diktat di Bruxelles e non osasse dire ‘no’ alla Germania, come invece sapevo fare io, per difendere gli interessi nazionali e una visione comunitaria e solidale dell’Europa”. Il Cavaliere ricorda che “da premier, anche con il mio peso personale e con il talento dell’amicizia, cercavo di convincere gli altri leader e di portarli sulle posizioni dell’Italia (come avvenne per la nomina di Mario Draghi alla presidenza della BCE) e, solo se indispensabile, usavo il potere di veto per impedire che si assumessero decisioni contro i nostri interessi nazionali. Renzi invece – aggiunge – lancia attacchi come se fosse una sua questione personale nei confronti dell’Europa. Col risultato di danneggiare ulteriormente l’Italia che, purtroppo, come conseguenza della politica di Renzi è diventata del tutto irrilevante in ambito internazionale. D’altra parte Renzi è anche l’unico premier europeo non eletto democraticamente dai cittadini e questa anomalia, di cui ormai tutti sono consapevoli, lo rende debole e ininfluente”.

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