Finanziaria, fondi della sanità siciliana per pagare i debiti con lo Stato. Maggioranza spaccata

Finanziaria, fondi della sanità siciliana per pagare i debiti con lo Stato. Maggioranza spaccata
29 febbraio 2016

Il parlamento siciliano ha approvato, con il voto nominale, dopo la bocciatura del voto segreto, l’articolo 7 della legge finanziaria che prevede l’ok all’utilizzo di una quota del Fondo sanitario per il finanziamento di un debito tra il Ministero dell’Economia e la Regione Siciliana dell’importo annuo di 127 milioni e 850 mila euro. Poco prima del voto, è intervenuto in aula l’assessore alla Sanità, Baldo Guicciardi (foto), che aveva spiegato: “Oggi non siamo più la Sicilia ‘stracciona’, che va a Roma con il cappello in mano. Il rapporto con lo Stato è cambiato. Abbiamo intrapreso un rapporto virtuoso. E perciò pretendiamo rispetto. Ecco il perché di questo articolo. Stiamo incassando noi per la prima volta qualcosa dallo Stato. Questi debiti, fino ad oggi a totale carico dei siciliani, adesso graveranno per il 50% sul bilancio dello Stato”. In sostanza, la maggioranza, nonostante diversi distinguo, e anche grazie ai voti di parte delle opposizioni ma non del M5s, ‘salva’ il bilancio della Regione. E’ sprint finale per la maratona finanziaria all’Ars, il cui esame deve concludersi necessariamente entro oggi, in coincidenza con la scadenza dell’esercizio provvisorio. L’Ars ha lavorato intensamente anche nel fine settimana, ma restano ancora all’esame del parlamento una decina di articoli, alcuni dei quali molto controversi e precedentemente accantonati nella speranza di una intesa tra le forze politiche. Il dibattito in mattinata s’è impantanato proprio sull’articolo 7, scatenando forti i contrasti nella maggioranza. Per il presidente della commissione Sanita’ Pippo Digiacomo (Pd) si trattava di uno “scippo ai danni della sanita’”. Il governatore Rosario Crocett, invece, minacciava: “Se questo articolo dovesse essere soppresso, salterebbe la finanziaria”. A dar manforte Salvatore Cascio di Sicilia futura: “Se bocciamo questo articolo bocciamo la finanziaria, perche’ non abbiamo alcuna altra possibilita’ di recuperare 127 milioni di euro da nessuna parte. Questo articolo offre alla Regione di avere una misura compensativa”. Mentre il deputato del Mpa, Giovanni Greco, chiedeva il voto segreto (poi bocciato) sull’articolo 7: “Se la maggioranza va sotto, allora ce ne andiamo tutti a casa. Io non ho paura”.

L’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, prima del voto sottolineava che “l’articolo ha la condivisione politica di Roma”, ammettendo però che “può avere qualche problema tecnico”. Precisando che in un’altra norma della finanziaria (comma 7 dell’art.5 ancora da approvare) è prevista la creazione di un fondo di garanzia che interverrà a copertura delle rate del mutuo sanitario, nel 2017 e nel 2018, nel caso in cui il sistema dovesse andare in disequilibrio. Diversi deputati, tra cui, Salvatore Cascio (Sf) e Francesco Cascio (Ncd), in aula mettevano in guardia il Parlamento: senza l’ok alla norma sarebbe saltata l’intera manovra. Nella seduta di ieri, terminata in serata, è stato approvato l’articolo che prevede la proroga per 24 mila forestali. Sono stati anche aumentati i fondi per i Consorzi si bonifica. Prima della sospensione di un’ora, l’Aula dell’Ars ha approvato anche l’articolo 6 sul cofinanziamento dei programmi comunitari che ripartisce, a beneficio soprattutto del settore agricolo-forestale, 233 milioni di euro per il 2016 e 25 milioni per il 2017 del Fondo di sviluppo e coesione.

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“L’approvazione dell’articolo 7 rappresenta un importante novita’ perche’ di fatto riduce la partecipazione finanziaria della Sicilia alle spese sanitarie. Grazie al piano di rientro attuato con grande sforzo, oggi ci si puo’ omologare, in ordine ai costi, alle altre regioni”. Lo afferma Michele Cimino, portavoce di Sicilia Futura e deputato regionale.  Red. Pol.

 

Articolo aggiornato alle 15:24

 

 

 

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