Malagrotta, Gualtieri invita a unità ma rogo agita il “campo largo”

Malagrotta, Gualtieri invita a unità ma rogo agita il “campo largo”
Roberto Gualtieri
16 giugno 2022

Un “colpo per la città” a cui rispondere evitando “polemiche strumentali”: è l’invito alla “collaborazione istituzionale” rivolto a maggioranza e opposizione, locale e nazionale, che arriva dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. E’ dal giorno dell'”annuncio-shock” da parte di Gualtieri che Roma avrebbe avuto un termovalorizzatore che la maggioranza capitolina soffre. E con essa il ‘campo largo’, la grande alleanza da Pd a M5S fino ai Verdi che dovrebbe essere sperimentata per la successione a Nicola Zingaretti alla presidenza della Regione Lazio, guardando anche alle prossime politiche. Verdi, M5S e forze civiche, infatti, non hanno gradito l’allontanamento del Campidoglio dalle delicate mediazioni del programma condiviso in campagna elettorale, che sottendevano un ampliamento della termovalorizzazione nell’impianto Acea di San Vittore, in sinergia con la partecipata Ama, nuovi impianti a basso impatto ma nessun inceneritore. Gualtieri, però tira dritto e, di ritorno dalla visita oggi al Tmb bruciato della società E.Giovi a Malagrotta, già nel perimetro delle società del dominus del settore Manlio Cerroni e oggi in amministrazione commissariale, evoca l’esercizio dei poteri commissariali ricevuti dal Governo e annuncia l’arrivo per luglio prossimo del “piano degli impianti” della Capitale, “per passare immediatamente alla fase realizzativa”.

Il presidente della Regione Nicola Zingaretti ha spiegato di essere in “contatto costante, diretto e continuo” con Gualtieri. Una notte passata in bianco “pancia a terra al fianco dell’amministrazione Capitolina per fare tutto quello che è possibile per limitare i disagi” ha assicurato Zingaretti, chiarendo che il suo grande pensiero è “trovare sbocchi alternativi per collocare i rifiuti”, una partita questa “già aperta” dalla notte appena trascorsa. Ma le opposizioni attaccano: Claudio Durigon, deputato e coordinatore della Lega Lazio ha annunciato un’interrogazione al Governo. “Il Governo ha intenzione di commissariare la Regione Lazio sul ciclo dei rifiuti? Non c’è traccia di aperture di impianti fermi o nuovi per l’autosufficienza nell’immediato, soltanto chiusure di siti con 12,6 milioni di euro buttati a Colleferro proprio dalla giunta Zingaretti. All’orizzonte c’è il termovalorizzatore di ultima generazione voluto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che i 5 Stelle e una parte del Pd vorrebbero affossare. Ci vorrà qualche anno. Nel frattempo?”, si chiede il deputato. Anche i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, in particolare Antonello Aurigemma e Laura Corrotti, si dicono allarmati dal “disastro ambientale al quale la Regione Lazio deve rispondere immediatamente”.

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Zingaretti e Gualtieri devono guardarsi anche dal ‘fuoco amico’: il consigliere regionale ex M5S e oggi di Europa Verde Marco Cacciatore, ad esempio, spiega che “a Malagrotta è bruciato essenzialmente combustibile da rifiuti (cdr), estratto dalla frazione indifferenziata dopo il passaggio nei Tmb. Dato che si tratta dello stesso componente che va a finire negli inceneritori, è bene riflettere sulla nocività e pericolosità di quel tipo di impianti. Gli incidenti avvengono più facilmente quando si gestiscono i rifiuti secondo logiche di profitto”. I colleghi capitolini M5S Daniele Diaco e De Santis ricordano che “quando divamparono le fiamme nel Tmb Salario a dicembre 2018, fu tutta una gara a chi scagliava per primo la pietra contro l’allora amministrazione Raggi: dandoci degli inetti, degli incapaci. Purtroppo oggi la storia si ripete: ma – annunciano – noi non faremo come loro, noi non getteremo la croce sull’attuale amministrazione, anzi ci rendiamo disponibili a cooperare per superare quanto prima l’emergenza”.

I pentastellati, però, bocciano il piano impianti del Campidoglio aggiungendo che “sono proprio situazioni come queste che ci fanno capire quanto sia dannoso e pericoloso per la salute della cittadinanza costruire su un territorio già così vessato, quale è quello del XIII Municipio, il biodigestore anaerobico di Casal Selce. Servono soluzioni sostenibili e di buon senso”. Dall’area di maggioranza la senatrice romana Loredana De Petris, capogruppo di LeU al Senato, rincara la dose spiegando che “è ora di capire che non si può andare avanti con impianti mastodontici che trattano tali quantità di rifiuti non differenziati. È necessario insistere immediatamente su una capillare raccolta differenziata, in grado anche di scongiurare disastri ambientali e sanitari come quello cui ci troviamo di fronte”. La ex ministra della Salute e deputata romana del Pd Beatrice Lorenzin difende le scelte di Gualtieri definite “sagge e coraggiose”, “fino alla costruzione di un termovalorizzatore di ultima generazione garantendo così la chiusura del ciclo dei rifiuti in modo sostenibile”.

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Il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, chiede invece da Twitter che “i ministri di Ambiente e Interno riferiscano in Parlamento sull’incendio a Malagrotta”, ma tende una mano al Campidoglio: “la Commissione Ue inserisca i termovalorizzatori nella tassonomia, il Parlamento dia a Gualtieri i poteri per realizzarlo. Cinghiali, rifiuti, trasporti, subito legge per i poteri speciali a Roma”, conclude. Anche la Lista Calenda in Campidoglio, accoglie “l’invito alla coesione espresso dal Sindaco ed esprimiamo disponibilità a collaborare e a dare la massima disponibilità per il bene della città, per dotare Roma degli impianti necessari nel segno della trasparenza e della legalità, della modernità e della sostenibilità, nella prospettiva di rafforzare la raccolta differenziata e il riuso nel quadro di un’economia circolare che non deve restare un tema di dibattito ma diventare un risultato acquisito”.

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