Gaza, Vance predica la pace a Gerusalemme e Israele mira a “conquistare” la Cisgiordania
Il vicepresidente Usa esclude interventi militari diretti e punta a disarmare Hamas con il sostegno diplomatico internazionale.
JD Vance e Benjamin Netanyahu
Il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance ha riacceso il dialogo a Gerusalemme con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, confermando un fermo no all’invio di truppe americane nella Striscia di Gaza e annunciando un’azione diplomatica serrata per disarmare Hamas e ricostruire la regione. L’ottimismo sul cessate il fuoco convivente con le sfide di un conflitto ancora aperto apre una nuova fase di negoziati internazionali ad alta tensione.
Vance: “Disarmo Hamas, niente forze Usa a Gaza”
Nel corso della conferenza stampa seguita all’incontro, Vance ha tracciato un quadro realistico e determinato: “Il compito è arduo: disarmare Hamas, garantire sicurezza a Israele e migliorare le condizioni di vita a Gaza. Nessun soldato americano metterà piede sul terreno”. Il vicepresidente ha ribadito la fiducia nell’accordo di cessate il fuoco, invitando Netanyahu a concedere tempo agli Stati Uniti per far decollare il piano. Dal canto suo, il premier israeliano ha messo in chiaro le condizioni imprescindibili: rifiuto totale a qualsiasi ruolo governativo di Turchia, Autorità Palestinese o Hamas, e ritiro delle forze israeliane solo dopo un completo smilitarizzo della Striscia.
Corte internazionale spinge Israele a garantire la sopravvivenza dei gazawi
L’intervento della Corte internazionale di giustizia ribadisce l’obbligo di Israele, come potenza occupante, di assicurare i bisogni essenziali della popolazione di Gaza, inclusi cibo, acqua e assistenza medica. La corte ha escluso qualsiasi violazione di imparzialità da parte dell’Unrwa, rigettando la giustificazione israeliana di bloccarne le operazioni per presunti legami con Hamas. Tel Aviv ha risposto duramente, bollando l’organizzazione di “infestata da terroristi” e negando ogni collaborazione, alimentando così un nuovo scontro diplomatico.
Intensificazione della diplomazia Usa nei Paesi arabi
Parallelamente, l’inviato americano Steve Witkoff e il consigliere Jared Kushner hanno spostato il focus diplomatico su Riad e Abu Dhabi, incontrando funzionari sauditi ed emiratini per ampliare il sostegno finanziario e politico al piano di pace. La Jihad islamica di Gaza ha confermato la propria adesione al cessate il fuoco, ma con riserva di verificare l’operato israeliano, segnalando una prudente apertura. Telefonate tra i ministri degli Esteri israeliano e bahreinita e appelli dagli Emirati sottolineano l’intensificarsi degli sforzi per una soluzione condivisa.
Fratture politiche in Israele complicano la strategia di pace
Nel frattempo, la Knesset ha dato il via libera in prima lettura a un disegno di legge che estende la sovranità israeliana sulla Cisgiordania, nonostante la ferma opposizione di Netanyahu e del Likud. Il voto, boicottato in blocco dai deputati di governo tranne uno, è destinato alla Commissione Affari Esteri e Difesa, alimentando tensioni interne proprio mentre si cerca di consolidare una strategia di pace regionale.
