Accordo Ue sul fondo Recovery e resilienza, sovvenzioni e prestiti per 672,5 miliardi

Accordo Ue sul fondo Recovery e resilienza, sovvenzioni e prestiti per 672,5 miliardi
18 dicembre 2020

Il Parlamento europeo, la Commissione e il Consiglio Ue hanno raggiunto oggi un accordo, dopo ennesimo negoziato notturno, per dare il via al nuovo strumento di Recovery e resilienza (“Recovery and Resilience Facility, Rrf), che, con i suoi 672,5 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti per i prossimi tre anni, costituisce il fondo più importante del piano per la ripresa post Covid-19 “Next Generation EU”. I finanziamenti saranno disponibile per finanziare misure nazionali volte ad alleviare le conseguenze economiche e sociali della pandemia, prese in contro a partire dal primo febbraio 2020, e saranno disponibili per tre anni. Il Parlamento europeo è riuscito a ottenere un aumento del prefinanziamento che i governi possono richiedere, che potrà arrivare al 13% invece del 10% proposto originariamente (per l’Italia, significa un aumento del prefinanziamento da 15 a 20-21 miliardi di euro, ha sottolineato la presidente della commissione europarlamentare Affari economici, Irene Tinagli). I pagamenti agli Stati membri dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2026.

I finanziamenti del Fondo Rrf sosterranno gli investimenti a a sostegno di settori chiave come la transizione verde, la trasformazione digitale, la preparazione alle crisi, nonché le politiche a favore i giovani e l’infanzia. I negoziatori hanno concordato che, per essere ammissibili, i piani nazionali di Recovery e resilienza che gli Stati membri dovranno presentare per avere i finanziamenti dovranno essere concentrati su sei aree di rilevanza europea: la transizione verde (che include la protezione della biodiversità), la trasformazione digitale, coesione economica e competitività, coesione sociale e territoriale, reazione alle crisi e preparazione alle crisi da parte delle istituzioni, le politiche per la prossima generazione, l’infanzia e giovani, (compresa l’istruzione e le competenze). Il Fondo Rrf sarà messo a disposizione solo degli Stati membri impegnati a rispettare lo stato di diritto e i valori fondamentali dell’Unione europea. Ogni piano nazionale dovrà contribuirà con almeno il 37% dei finanziamenti all’azione climatica e alla transizione ambientale e almeno il 20% alla trasformazione digitale.

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Secondo l’accordo, i piani dovrebbero avere un impatto duraturo sui paesi dell’Ue in termini sia sociali che economici, prevedere una riforma globale e un solido pacchetto di investimenti. Inoltre, le misure per attuare riforme e progetti di investimento inclusi nei piani nazionali non possono danneggiare in modo significativo gli obiettivi delle politiche ambientali. L’accordo dovrà ora essere sottoposto all’approvazione del Consiglio Ue e della plenaria del Parlamento europeo. “Lo strumento per la ripresa e la resilienza apre la strada all’Europa non solo per ricostruire la propria economia dopo la pandemia, ma anche per trasformarla”, ha detto, commentando l’accordo in una nota, il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni. “Ora – ha continuato – abbiamo un’opportunità unica per mantenere i nostri impegni ambientali, accelerare la transizione digitale, aumentare le competenze professionali e affrontare le disuguaglianze”. “Per sfruttare questa opportunità, la Commissione e le autorità nazionali devono collaborare per approvare rapidamente e quindi attuare efficacemente una serie di piani nazionali ambiziosi e credibili. Mentre quest’anno triste volge al termine, guardiamo avanti al 2021 con ottimismo e determinazione”, ha concluso Gentiloni. askanews

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