“Addio spiagge libere”: rivoluzione epocale in Italia | Chi non ha i soldi vedrà il mare in cartolina

Spiaggia (Pexels) Ilfogliettone
In Italia alcune zone di costa diventano totalmente a gestione privata, con l’impossibilità di usufruire della spiaggia libera.
Le spiagge si distinguono principalmente in due categorie: libere e in concessione (o private). Le spiagge libere sono porzioni di litorale demaniale accessibili gratuitamente a tutti, dove è possibile stendere il proprio asciugamano e godersi il mare senza dover pagare. Le spiagge in concessione, invece, sono date in gestione a privati che offrono servizi a pagamento come noleggio di ombrelloni e lettini.
La diffusione delle spiagge in concessione è un fenomeno significativo in Italia. Secondo diverse stime, circa la metà delle coste sabbiose italiane è occupata da stabilimenti balneari. In alcune regioni la percentuale di costa in concessione può superare anche il 70-80%. Questa disparità territoriale rende l’accesso gratuito al mare più difficile in alcune zone del paese.
Il problema delle concessioni demaniali marittime è complesso e dibattuto da anni. Molte concessioni sono state rinnovate automaticamente per decenni, spesso a canoni considerati irrisori rispetto al valore commerciale delle aree. Questa situazione è stata più volte contestata a livello europeo, con la richiesta di liberalizzare il settore.
La normativa è in una fase di transizione, con proroghe concesse in attesa di una riforma organica del settore. Il nodo principale riguarda le modalità di assegnazione delle nuove concessioni e la gestione di quelle esistenti, bilanciando gli interessi degli operatori balneari con il diritto dei cittadini all’accesso al mare.
Diritti anche in spiaggia privata
Per legge, i gestori degli stabilimenti balneari sono tenuti a garantire il libero e gratuito accesso e transito alla battigia, anche per la balneazione, a chi non usufruisce dei servizi a pagamento. Di conseguenza, non possono impedire a nessuno di camminare sulla riva del mare o di stendere un asciugamano sulla battigia.
Oltre all’accesso alla battigia, alcuni comuni o regioni possono prevedere ulteriori obblighi per i concessionari, come l’accesso ai servizi igienici anche per i non clienti. L’uso delle attrezzature è comunque generalmente riservato ai clienti dello stabilimento.
Eliminare le spiagge libere attrezzate
Il nuovo Piano delle Coste della Puglia prevede una significativa trasformazione nella gestione delle spiagge. Le spiagge libere con servizi, che offrivano accesso gratuito a servizi igienici e docce, saranno progressivamente sostituite da aree in concessione a privati.
Questo cambiamento mira a migliorare la qualità dei servizi offerti ai bagnanti, ma solleva preoccupazioni riguardo all’accessibilità economica per tutti i cittadini. Il piano ha suscitato dibattiti, alcuni comuni hanno adottato misure per bilanciare la presenza di stabilimenti balneari e spiagge libere, destinando una percentuale significativa del litorale a quest’ultime.