Nasce l’agenzia Ue per controllo frontiere esterne. E da dicembre sarà attiva task force di 1500 uomini

Nasce l’agenzia Ue per controllo frontiere esterne. E da dicembre sarà attiva task force di 1500 uomini
6 ottobre 2016

Un’unica frontiera esterna protetta da un’unica agenzia di guardacoste e guardie di frontiera: nasce dalle ceneri di Frontex la nuova agenzia Ue di controllo delle confini esterni, proposta dalla Commissione europea meno di un anno fa per rispondere con più efficacia alla sfida dei migranti. Il nuovo organismo avrà un mandato più ampio con più poteri, collaborerà con gli Stati membri e sarà in grado di intervenire in caso di emergenza migratoria. L’agenzia mantiene lo stesso direttore di Frontex, Fabrice Leggeri. L’inaugurazione si è svolta in un luogo simbolico: Kapitan Andreevo, passaggio di frontiera della Bulgaria con la Turchia. In Bulgaria sono già 192 le guardie di frontiera inviate da Frontex e proprio qui si prevede di accrescerne la presenza. Sofia si sta preparando alla possibilità che l’accordo tra la Ue e la Turchia naufraghi. Per il commissario Dimitri Avramopoulos è “un giorno storico nella gestione delle frontiere. Da ora in poi la frontiera esterna di un Paese membro è la frontiera di tutti, legalmente e operativamente”, a dimostrazione che “abbiamo trasformato in realtà il principio della responsabilità e solidarietà condivisa”. Secondo la tabella di marcia di Bruxelles, l’agenzia effettuerà già a novembre degli ‘stress test’ sulla vulnerabilità dei confini esterni della Ue.

Il 6 dicembre diventerà attivo il pool di risposta rapida di almeno 1500 guardie di frontiera, messe a disposizione dagli Stati. L’Italia contribuirà con 125 persone, la Germania con 226. Mentre il 6 gennaio diventerà operativo il nucleo rimpatri, con l’agenzia che avrà un ruolo rafforzato. Tra gennaio e marzo sarà conclusa la prima valutazione di vulnerabilità vera e propria. Se le debolezze delle frontiere esterne di uno Stato mettessero a rischio l’area Schengen, il regolamento prevede il “diritto di intervento”: una missione decisa dal Consiglio Ue, a maggioranza qualificata, sulla base di una proposta della Commissione. Il governo del Paese avrà trenta giorni per conformarsi all’iniziativa Ue e collaborare. Ma in caso di riluttanza è prevista la possibilità di ricorrere all’articolo 29 del codice Schengen, col ripristino dei controlli alle frontiere interne. Intanto, il comandante di EuNavFor Med, Enrico Credendino, ha annunciato che il 24 ottobre sarà imbarcato il primo gruppo di 80 libici per l’addestramento in mare della Guardia Costiera libica, nell’ambito del nuovo mandato all’Operazione Sophia nel Mediterraneo. Un altro gruppo di 4-500 unità comincerà l’addestramento a terra in Grecia e a Malta.

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