Il surfer e rapper senza gambe in fuga dal Venezuela

6 ottobre 2018

“Dio non mi ha dato due gambe ma le ha rimpiazzate con molti talenti, lo sport e la musica”. Alfonso Mendoza ha fatto dell’ottimismo e dalla voglia di andare avanti una ragione di vita. Nato in Venezuela senza gambe, abbandonato dai genitori, una vita difficile in cui ha accarezzato anche l’idea del suicidio: poi la gioia del matrimonio e della nascita di sua figlia, seguite dalla crisi del suo Paese e dalla fuga in Colombia dove ha cominciato una nuova vita.

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“Sono arrivato illegalmente, mia moglie è venuta con me, è stato difficile a causa della guerriglia e dell’esercito venezuelano” spiega Alca, così preferisce essere chiamato, raccontando che ha attraversato il confine sullo skateboard che usa abitualmente per spostarsi da quando ha abbandonato la sedia a rotelle. Ma lo skate per lui è anche una passione sportiva, così come il surf che pratica appena può. La sua vita in ogni caso non è diventata facile: per guadagnarsi da vivere tiene discorsi motivazionali e canta sugli autobus. “Non mi vergogno. Mi vergognerei di tornare a casa e trovare mia moglie che mi dice che mia figlia non ha da mangiare, o i vestiti”.

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