Alfano, misure anti-terrorismo nel prossimo Cdm

Alfano, misure anti-terrorismo nel prossimo Cdm
8 gennaio 2015

angelino_alfanodi Maurizio Balistreri

“Domenica mattina saremo a Parigi. L’iniziativa è del collega francese che ospiterà i colleghi europei, i ministri europei e anche i rappresentanti dell’Amministrazione Obama che per gli Stati Uniti d’America si occupano di sicurezza”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, annunciando la sua presenza alla riunione dei ministri dei Paesi maggiormente coinvolti dalla minaccia jihadista. Intanto, contro il terrorismo e per controllare meglio i foreign fighters e gli estremisti il Viminale presenterà al prossimo consiglio dei ministri un pacchetto di norme: “Io ho pronte norme molto importanti che presenterò al prossimo Cdm”, ha annunciato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, all’indomani dell’attentato al settimanale francese Charlie Hebdo, spiegando che tali norme sono concepite sul modello di quelle utilizzate contro la mafia e il terrorismo interno.

Quindi “per punire chi vuole andare a combattere all’estero, anche se non è un reclutatore, anche se è da solo”, prevedere “in alcuni casi il ritiro del passaporto”, un monitoraggio e una registrazione dei siti internet ritenuti a rischio e “in alcuni casi la rimozione dei contenuti che incitano all’odio”. Dei 53 ‘combattenti’ censiti che “hanno avuto a che fare, a vario titolo, con il nostro Paese, alcuni sono detenuti, di alcuni si sono perse le tracce perché magari si sono recati nei teatri di guerra a combattere, qualcuno è morto e di qualcuno non posso dire per ragioni di ovvia riservatezza istituzionale”.

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“Bisogna trovare un punto di equilibrio tra le libertà di tutti, è in gioco la sicurezza, e la sicurezza è un pezzo della libertà”, ha sottolineato Alfano. “Noi – ha aggiunto il ministro – abbiamo un sistema che ha retto contro le mafie e il terrorismo interno e il tentativo della sua riorganizzazione”. “Non abbiamo paura – ha detto ancora Alfano – e la strada comune è quella di un’Europa unita, quella che ci renderà più forti”.  Tuttavia, secondo il ministro dell’Interno “se avessimo i razzisti e gli estremisti al governo, avremmo piu’ attentati perche’ ci sarebbero atteggiamenti provocatori”.

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