Ore di lavoro queste per il management dell’Alitalia che, insieme ai suoi legali e agli advisor, sta mettendo a punto la risposta da inviare ad Etihad dopo l’ultimatum lanciato ieri dalla compagnia emiratina che fissava proprio a domani il termine ultimo per arrivare a un accordo.
Questa mattina, in un vertice a Palazzo Chigi, tra azienda, soci e Governo si è fatto il punto sulla situazione e si è sbloccata definitivamente la questione Poste, che sarebbe pronta ad investire, nella “midco”, ovvero nella società cuscinetto tra la nuova Alitalia e la vecchia Cai, fino a 70 milioni di euro.
Risolto il nodo Poste, la risposta alla compagnia emiratina sarebbe concentrata sulle questioni focalizzate dal vettore di Abu Dhabi e in particolare sulla situazione finanziaria dell’attuale Alitalia. Per tale motivo si starebbe studiando un incremento dell’aumento di capitale varato dall’assemblea del 25 luglio scorso, portandolo da 250 milioni a 300 milioni di euro. A questo punto sarebbe necessaria un’ulteriore dilazione del tempi, proprio per rendere possibile tecnicamente l’incremento dell’aumento di capitale. E’ infatti necessario che si riunisca il Cda dell’Alitalia chiamato a varare il nuovo aumento di capitale e una nuova assemblea che lo ratifichi. Il Cda dell’Alitalia dovrebbe comunque essere convocato tra domani e dopodomani.
L’assemblea, per statuto, non può riunirsi prima di almeno 8 giorni dalla convocazione (20 giorni se all’ordine del giorno c’è anche il rinnovo del Consiglio). Tale richiesta non dovrebbe comunque costituire uno scoglio per la compagnia emiratina, perchè l’amministratore delegato di Etihad, James Hogan, già nella sua conferenza stampa a Roma a metà luglio aveva dichiarato non essere un problema un prolungamento delle trattative. (TMNews)
