Raid di Israele su Gaza, almeno 20 morti palestinesi. Lanciati centinaia di razzi

10 maggio 2021

Sarebbero almeno 20 i cittadini palestinesi rimasti uccisi in un raid aereo condotto oggi dall’aviazione israeliana su Gaza City. A renderlo noto e’ la ministra della Salute Mai al-Kaila. Secondo quanto ha riferito la dirigente dell’Autorita’ nazionale palestinese (Anp) all’emittente Al-Jazeera, tra le persone decedute ci sarebbero anche dei minori. L’offensiva dell’aviazione di Tel Aviv e’ da intendersi come una ritorsione per il lancio di circa 150 razzi verso il territorio israeliano da parte del movimento palestinese Hamas. Stando all’esercito israeliano, riferisce il quotidiano Haaretz, i razzi hanno raggiunto il sud di Israele e anche la zona di Gerusalemme.

Decine sono stati pero’ intercettati dai sistemi di difesa aerea di Tel Aviv e non sembra che abbiano causato vittime o danni ingenti. Il lancio dei razzi e’ a sua volta una rappresaglia per l’irruzione della polizia israeliana nel complesso della moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme, nel quale sono rimasti feriti oltre 200 manifestanti palestinesi, stando alla Mezzaluna rossa palestinese. I razzi sono stati lanciati allo scadere di un ultimatum che era stato rivolto da Hamas per il ritiro delle forze di sicurezza israeliane dal luogo di culto.

E’ stato proprio il braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedin al Qassam, a rivendicareo l’attacco, affermando che è in risposta “ai crimini e all’aggressione alla Città santa, e al maltrattamento del nostro popolo a Sheikh Jarrah e alla mosche di Al Aqsa”. Il portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Ofir Gendelman ha affermato che “questa mattina, rivoltosi palestinesi hanno attaccato la porta di Mughrabi”, uno degli ingressi al Monte del Tempio a Gerusalemme. “La polizia è intervenuta per disperderli” ha aggiunto, ricordando che “il diritto di pregare è garantito, il diritto di sommossa non lo è”.

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Ritornando sull’argomento con un altro messaggio, Gendelman ha poi insistito: “I palestinesi estremisti hanno pianificato con largo anticipo di portare avanti disordini oggi sul Monte del Tempio. Quello che vediamo ora ne è il risultato. Garantiamo la libertà di pregare, non la libertà di ribellarsi e attaccare persone innocenti. La polizia sta lavorando per riportare la calma”. È stato Abu Ubaida, portavoce delle Brigate Ezzedin al Qassam, a minacciare nel primo pomeriggio di attaccare Israele se entro le 18 non ritirava le proprie forze di sicurezza dal Monte del Tempio (Spianata delle moschee) e dal quartiere di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme Est, e non scarcererà le persone arrestate negli scontri delle ultime settimane.

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