Anche Tutino dice no alla sindaca Raggi, Roma senza assessore e senza Olimpiadi. Pd: la Capitale è in agonia

Anche Tutino dice no alla sindaca Raggi, Roma senza assessore e senza Olimpiadi. Pd: la Capitale è in agonia
27 settembre 2016

tutinoLa nomina impossibile di un assessore al Bilancio e la mancata candidatura della Capitale alle Olimpiadi del 2024. Due “no” diversi che si incrociano in una settimana decisiva per Virginia Raggi, e che pesano come macigni al traguardo dei primi 100 giorni della sua giunta. “Il nome arriverà presto” ha assicurato tagliando corto la sindaca grillina dopo il gran rifiuto di Salvatore Tutino (foto), giudice della Corte dei Conti, a ricoprire il ruolo di assessore al Bilancio. Lo stesso giorno l’inquilina del Campidoglio ha dovuto spiegare durante la sua audizione al Senato perchè Roma non potrà ospitare i Giochi nel 2024. “Lo scorso anno abbiamo finito di pagare i debiti di Italia Novanta. Sarebbe stato irresponsabile dire di sì”, ha detto la Raggi durante il suo intervento in aula. “In questi ultimi giorni si prova ad accostare la motivazione del nostro no ad una presunta paura della corruzione. A Roma la corruzione è venuta fuori con Mafia Capitale, dove i soldi pubblici venivano utilizzati per arricchire pochi. Non è minimamente questo il tema, perché altrimenti dovremmo chiudere la città” ha poi aggiunto la sindaca. E così, tra le polemiche per il no ai giochi e il caos infinito delle nomine, il Pd oggi è andato subito all’attacco. “Cento giorni di agonia per Roma sembrano non bastare – afferma Emanuele Fiano, capogruppo del Partito democratico in commissione affari costituzionali alla Camera -. Anche l’ultimo assessore in pectore è ‘oggetto di una contesa in cui, più che i curricula, contano le illazioni e dove le falsità e le beghe di una certa politica fanno aggio su professionalità e impegno’. A dirlo non sono i poteri forti, spauracchio tirato in ballo dai pentastellati quando si trovano in difficoltà, ma – spiega il deputato Dem – è lo stesso Salvatore Tutino, consigliere della Corte dei Conti che sino a stamattina si dichiarava disponibile ad assumere l’incarico di assessore al bilancio. L’incompetenza, le bugie, la mancanza di prospettiva politica e amministrativa e le lotte intestine del movimento 5 stelle stanno portando la Capitale al collasso. I cittadini non meritano questa lenta agonia”.

“Anche Salvatore Tutino – aggiunge Ernesto Carbone, membro della segreteria – rimane stritolato dalle faide interne e dai veti incrociati dei vari direttori e rinuncia. A questo punto è certificato che anche la città di Roma si è dotata di un suo evento rievocativo: la giostra dell’assessore. La situazione è preoccupante per la città, bloccata dagli scontri interni ai gruppi dirigenti dei 5 stelle e dall’inerzia di un sindaco che non riesce ad andare oltre sterili e poco credibili denunce contro i poteri forti”. Nello stesso giorno l’inquilina del campidoglio deve spiegare in audizione al Senato “Cercasi assessore al bilancio disperatamente. Possibilmente senza scheletri nell’armadio come inchieste giudiziarie in atto o pesanti conflitti di interessi”, ironizza il senatore Stefano Esposito. “Dopo la rinuncia di Tutino – sottolinea l’esponente pd – la deriva della Giunta Raggi è ormai evidente. La situazione appare sempre più patetica”. “La Capitale d’Italia – ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Lavoro Maria Spillabotte – è ormai ostaggio di uno spettacolo indecoroso: le lotte intestine e l’incapacità del M5s. Dopo 3 mesi la giunta non è ancora al completo e a mancare è un assessore di peso come quello al Bilancio. I dirigenti del Comune lamentano la paralisi. La sindaca Virginia Raggi, telecomandata dal leader, non riesce a trovare chi lavori con lei oppure chi trova è inadeguato oppure ancora viene fatto fuori dalle faide interne al Movimento. La misura è colma: se questo è il grillismo di governo, poveri noi”.”L’assessore al bilancio di Roma in pectore Tutino ritira la sua disponibilità. A questo punto mi arrendo”, twitta la vicecapogruppo alla Camera Alessia Morani, con l’hashtag #stellecadenti. E intanto, finisce in archivio l’inchiesta sui presunti illeciti connessi all’omessa dichiarazione di incarichi e compensi relativi ad una consulenza presso la Asl di Civitavecchia da parte della sindaca nel periodo in cui era consigliera dell’assemblea capitolina. Il gip ha chiuso il caso su richiesta del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del pm Francesco Dall’Olio che ai primi di agosto avevano sollecitato di archiviare sulla base del fatto che le motivazioni addotte dalla Raggi erano da considerare plausibili.

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