Arriva il primo via libera, nasce il Senato Renzi-Berlusconi (VD)

8 agosto 2014

Alla fine anche i numeri lo certificano in maniera inequivocabile. Nell’Aula di Palazzo Madama, svuotata di opposizioni e dissidenti, sono in 187 a votare il testo di riforma costituzionale che porta la firma del ministro Maria Elena Boschi: 183 sì e 4 astenuti. Tolta Forza Italia, quindi, la riforma non sarebbe riuscita ad ottenere la maggioranza necessaria in prima lettura.
Anche per questo Paolo Romani, conclusa la seduta, ripete orgoglioso: “Siamo il pilastro di questa riforma”. Insomma l’8 agosto 2014 diventa ufficialmente il giorno della nascita del nuovo Senato “Renzi-Berlusconi”. Figlio di quel patto del Nazareno che giusto pochi giorni fa è stato rivisto e aggiornato.
Se ne riparlerà a settembre, ma di certo la battaglia sull’Italicum non sarà meno cruenta di quella che si è combattuta in questi giorni. Un po’ tutti quelli che si sono opposti alla riforma del Senato, intervenendo in Aula, lo dicono apertamente. I più netti sono sicuramente i senatori del MoVimento 5 Stelle. Ma anche il democratico Vannino Chiti rivolgendosi al premier Matteo Renzi (assente), lo invita a non consegnare a Forza Italia le chiavi della riforma della legge elettorale.

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