Assemblea Conferenza espiscopale italiana, il Papa apre il “parlamentino” dei vescovi

Assemblea Conferenza espiscopale italiana, il Papa apre il “parlamentino” dei vescovi
16 maggio 2016

Con il discorso del Papa si apre oggi alle 16.30 l’assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana (Cei). E’ ormai consuetudine, con Jorge Mario Bergoglio Papa, che non sia il cardinale presidente, Angelo Bagnasco, a tenere la prolusione di apertura per il “parlamento” dei vescovi italiani (interverrà invece martedì), ma il Papa in persona, in qualità di primate d’Italia. Nel corso degli oltre tre anni di pontificato, il Papa argentino non ha mancato di utilizzare queste occasioni per pungolare l’episcopato italiano sulle questioni che Francesco vede come prioritarie per la Chiesa italiana, non senza creare sorpresa tra gli oltre 200 presuli della penisola. Dall’invito a non essere “chierici di Stato” della prima riunione, nel maggio 2013 in San Pietro, al pungente discorso programmatico pronunciato dal Papa al convegno decennale di Firenze lo scorso novembre (“Non dobbiamo essere ossessionati dal potere, anche quando questo prende il volto di un potere utile e funzionale all`immagine sociale della Chiesa”), dall’esortazione a stare vicini a poveri, famiglie, pensionati, lavoratori, giovani disoccupati, alla raccomandazione di preparare uno snellimento del numero delle diocesi italiane, il Papa sprona l’episcopato italiano. Francesco lo spinge a lasciare alle spalle uno stile ecclesiale modellato negli anni di Giovanni Paolo II, prima, e Benedetto XVI, dopo, impersonato in Italia dal cardinale Camillo Ruini, più focalizzato su questioni di bioetica e “valori non negoziabili”, che sulle questioni sociali.

Francesco lascia ai vescovi italiani i rapporti politici con l’Italia, invitandoli al contempo ad essere “patori con l’odore delle pecore” di quella Chiesa “ospedale da campo” che ha delineato da quando è stato eletto successore di Pietro. Nella assemblea, che inizialmente non conosceva Bergoglio, cresce intanto, oltre alle resistenze di alcuni, il numero di chi sta imparando a seguirlo, nonché il numero di vescovi che, dal 2013, Jorge Mario Bergoglio ha nominato, a partire dal segretario Cei Nunzio Galantino, il vescovo di Palermo Corrado Lorefice e quello di Bologna Matteo Zuppi. Una visione della Chiesa e della società che interseca inevitabilmente questioni politiche e di attualità. Sulle unioni civili, recentemente approvate dal Parlamento, Francesco ha chiaramente spiegato che “il Papa non si immischia nella politica italiana”, lasciando ai vescovi di esprimere il giudizio cattolico italiano (il segretario generale, mons. Nunzio Galantino, ha criticato il voto di fiducia, mentre il quotidiano della Cei Avvenire, pur definendo “sbagliata” la legge, ha però preso le distanze tanto dall’ipotesi di un referendum abrogativo quanto dall’appello leghista all’obiezione di coscienza dei sindaci). E se il “Family day” ha prospettato il voto contrario al referendum sulla riforma costituzionale di ottobre come ritorsione per la legge fortemente voluta dal premier Matteo Renzi, la galassia cattolica ha una posizione tutt’altro che univoca.

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La Civiltà cattolica, quindicinale dei gesuiti pubblicato con l’imprimatur della Segreteria di Stato, ha pubblicato questa settimana un articolo di padre Francesco Occhetta che, favorevole alla riforma, è stato ripreso da molti giornali con un’enfasi che ha spinto il direttore, padre Antonio Spadaro, a precisare che “Titoli recenti come ‘i gesuiti di Civiltà Cattolica tifano per…’ sono strumentali a logiche non nostre” e che “a Civiltà Cattolica organizziamo una tavola rotonda sulla riforma della Costituzione in modo da proseguire il confronto tra opinioni diverse”. Sull’arrivo di folle di immigrati in Italia e in Europa, il Papa prevedibilmente incoraggerà i vescovi a proseguire nell’impegno a favore della loro accoglienza. Così, possibile che li incoraggi a curare il “popolo di Dio” tanto nelle emergenze della vita quotidiana, dalla povertà alla crisi economica, quanto nell’accompagnamento delle famiglie, comprese quelle “ferite”, al centro della sua recente esortazione apostolica Amoris laetitia. I lavori dell’assemblea della Cei termineranno giovedì 19 e si svolgono in Vaticano nell`Aula del Sinodo. Dopodomani, dopo l`intervento del cardinale presidente, i vescovi inizieranno a confrontarsi sul tema principale all`ordine del giorno: il rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente. Tra gli altri argomenti, è prevista la condivisione di alcune linee di gestione in ambito economico, la revisione delle norme sui Tribunali ecclesiastici e una serie di adempimenti di carattere giuridico-amministrativo. Mercoledì 18, alle 8.30, nella Basilica di San Pietro, ci sarà la Concelebrazione eucaristica presieduta da Bagnasco, che peraltro festeggia i 50 anni di ordinazione sacerdotale. Giovedì 19, alle 13, nell`atrio dell`aula Paolo VI, si svolgerà la conferenza stampa con lo stesso arcivescovo di Genova. Red. Cro.

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