Atlantia boccia di nuovo offerta Cdp per Aspi ma non chiude porta

Atlantia boccia di nuovo offerta Cdp per Aspi ma non chiude porta
27 febbraio 2021

Nuova bocciatura da parte di Atlantia dell’offerta, questa volta vincolante, del consorzio guidato da Cdp per l’88% di Autostrade per l’Italia. Il Cda del gruppo infrastrutturale ha infatti giudicato la nuova offerta “non coerente, nei termini sia economici che contrattuali proposti, con l`interesse di Atlantia e di tutti gli stakeholders”. Atlantia però non chiude del tutto la porta a un possibile accordo con il consorzio. Il Cda del gruppo ha infatti dato mandato al presidente e all’amministratore di verificare se si possano introdurre “i necessari sostanziali miglioramenti dell`offerta del Consorzio”. Per sostanziare quella volontà di dialogo con il consorzio, il Cda di Atlantia ha anche convocato un’assemblea straordinaria per il 29 marzo prossimo con l’obiettivo di deliberare una proroga al 31 luglio del progetto di scissione di Aspi, al momento fissato al 31 marzo “per la presentazione di eventuali offerte vincolanti da parte di terzi per l`acquisto da Atlantia della partecipazione di controllo pari al 62,8% del capitale sociale di Autostrade Concessioni e Costruzioni che verrebbe a possedere l’88% del capitale sociale di Aspi”.

L’offerta vincolante per Aspi del consorzio formato da Cdp Equity e i fondi Macquarie e Blackstone, è stata inviata mercoledì scorso. Indiscrezioni indicano il prezzo intorno ai 9 miliardi di euro, ancora distante quindi dalla valutazione ritenuta adeguata da Atlantia e rilanciata qualche giorno fa dal socio TCI che si attesta tra gli 11 e il 12 miliardi di euro. A pesare sarebbero inoltre clausole di indenizzo inserite nell’offerta e la manleva in relazione al crollo del Ponte Morandi. Ora tocca al presidente e all’amministratore delegato di Atlantia andare a verificare se ci siano margini per rivedere l’offerta al rialzo, altrimenti proseguirà il processo “dual track” che porterebbe Autostrade Concessioni e Costruzioni, la holding designata per Aspi, ad essere quotata in borsa. Su tutto pende poi l’ok definitivo al Piano economico e finanziario di Aspi da parte del Mit, giudicato fondamentale da Atlantia per fornire una corretta valutazione di Autostrade per l’Italia.

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