Ballottaggi nel Ragusano, inchiesta voto di scambio con la mafia. Indagati candidati a sindaco

Ballottaggi nel Ragusano, inchiesta voto di scambio con la mafia. Indagati candidati a sindaco
16 giugno 2016

moscatoaielloLe elezioni del 2011 a Vittoria sarebbero state inquinate. A pochi giorni dal ballottaggio, piomba sulla grossa citta’ del Ragusano una pesante inchiesta per voto di scambio politico-mafioso. L’indagine sarebbe partita dalle dichiarazione di due collaboratori di giustizia. Stamane, gli uomini del Gico della Guardia di Finanza di Catania su mandato della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo etneo, si sono recati a Vittoria per acquisire materiale. Sarebbero nove i soggetti coinvolti a vario titolo nell’indagine e tra questi gli sfidanti del turno di ballottaggio di domenica: il gia’ sindaco comunista Francesco Aiello (foto dx), e Giovanni Moscato (foto sx) di area centrodestra. I loro comitati elettorali – ma anche quelli di altri esponenti presentatisi al primo turno – sono stati perquisiti dagli uomini della Finanza in azione anche nel Municipio di Vittoria.

Tra gli indagati il sindaco uscente Giuseppe Nicosia che conferma: “Comunico di avere ricevuto questa mattina un’informazione di garanzia, assieme ad altri soggetti, per voto di scambio, e ritengo doveroso che l’opinione pubblica sappia immediatamente, dal momento che rivesto ancora, anche se per pochi giorni, un ruolo pubblico, tutto cio’ che riguarda il sindaco della citta’. La cosa mi lascia basito e addolorato, pur nella assoluta certezza che si tratti di calunnie che, al vaglio della magistratura, nella quale ripongo piena fiducia, non potranno che rivelarsi come tali, anche alla luce delle decine di azioni giudiziarie intentate contro esponenti dei clan mafiosi, dai quali e’ naturale aspettarsi vendette, anche attraverso false accuse”.

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Nicosia prosegue: “Il coinvolgimento nell’indagine di altri soggetti, comunque impegnati nell’agone politico, e che sento di ritenere anch’essi – anche quelli piu’ distanti dalla mia posizione politica – vittime di un’ingiustificata e infondata accusa infamante, mi fa temere un generalizzato e indiscriminato attacco all’immagine e al futuro della citta’. A piu’ riprese la macchina del fango, finora sempre smentita dagli approfondimenti giudiziari, si e’ diffusa nei gangli vitali, nei settori economici e in quelli politici della citta’, con il coinvolgimento di settori criminali che evidentemente non hanno gradito l’azione di legalita’ portata avanti con determinazione dalla mia amministrazione”.

L’inchiesta di Vittoria (Ragusa) che vede coinvolti anche i due candidati sindaci al ballottaggio di domenica, e altri esponenti politici, compresi alcuni candidati al consiglio comunale, ipotizza il reato contemplato all’articolo 416 ter, ossia il voto di scambio con la mafia. In particolare i due pentiti Rosario Avila e Biagio Gravina, le cui dichiarazioni sono alla base dell’indagine, ipotizzano un presunto patto tra il clan Carbonaro Dominate e personaggi della politica locale in cambio di dazioni in denaro e posti di lavoro. L’inchiesta e’ coordinata dal procuratore aggiunto di Catania Amedeo Bertone che proprio oggi e’ stato nominato dal Csm procuratore capo a Caltanissetta. “Ho chiesto di essere sentito dai magistrati”, ha gia’ fatto sapere Francesco Aiello, che si dice “sereno al 102%. Ma certo si poteva aspettare. Cosi’ a Vittoria si rischia la destabilizzazione”.

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