Banche, slitta decreto. Padoan: reazione mercati esagerata

Banche, slitta decreto. Padoan: reazione mercati esagerata
4 febbraio 2016

di Giuseppe Novelli

Ancora un nulla di fatto sul varo del pacchetto con le misure sul settore bancario molto attese dai mercati. Il decreto alla studio del governo – il cui via libera domani in Consiglio dei ministri veniva dato per certo fino a pochi giorni fa – slitta di nuovo e viene posticipato alla prossima riunione dei ministri. La decisione è l’esito di un incontro fra il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e sembra essere legata in particolare alla volontà dell’esecutivo di licenziare tutto il pacchetto in una volta sola. Il provvedimento dovrebbe, infatti, includere la riforma delle Bcc, le nuove norme per la semplificazione delle procedure fallimentari per il recupero dei crediti e le misure concordate con la Ue sullo smaltimento delle sofferenze degli istituti italiani. E la complicazione principale sembra essere legata proprio alla trascrizione in norme del complesso meccanismo sulla garanzia dello Stato per la cartolarizzazione delle sofferenze (Gacs). Norme che sono state fortemente contestate fin subito dopo l’intesa con Bruxelles perché considerate insufficienti a risolvere i problemi degli istituti di credito italiani tornati sotto attacco in Borsa con un’altra ondata di vendite sui titoli. A difendere la bontà dell’operazione è lo stesso Padoan che parlando in Senato si è detto convinto che l’accoglimento da parte dei mercati di queste misure “non sia del tutto negativo”. Anzi, secondo il titolare di via Venti Settembre, è lecito attendersi nel medio termine “risultati importanti”.

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Tutte incognite che comunque non aiutano le banche alle prese con una stagione di fusioni annunciata ormai da troppo tempo. Oltre alle nuove regole, sulle aggregazioni pesano anche le incertezze sull’effettivo valore delle sofferenze. Per Padoan le sofferenze nette sono pari a 88 miliardi e non 201 miliardi. Secondo il ministro, quindi, le banche italiane sono “solide” e la reazione dei mercati “non è commisurata alla realtà economica degli istituti” che “sotto molti punti di vista sono più sicuri di quelli di altri paesi”. Il ministro ha anche difeso le nuove regole sul bail-in affermando che costituiscono un’occasione “utile” per “migliorare il sistema”. In ogni caso, Padoan ha invocato “una fase transitoria”, per mettere a punto “strumenti per affrontare singoli problemi” per “evitare che crisi circoscritte possano avere effetti sistemici”. In questa fase di transizione secondo il ministro “è importante aumentare la consapevolezza sul mercato dei risparmiatori e la vigilanza”. Per quanto riguarda le altre misure allo studio, il governo sembrerebbe non essere ancora pronto neanche sulle misure relative al diritto fallimentare su cui sarebbe in atto un acceso confronto fra il ministero dell’Economia e quello della Giustizia. Il dicastero guidato da Orlando sta, infatti, mettendo a punto un disegno di legge delega di cui alcune misure, quelle per accelerare il recupero crediti, dovrebbero rientrare nel decreto legge sulle banche allo studio del Tesoro. Si tratta, in particolare, delle norme sulla specializzazione dei tribunali e di quelle sull`albo dei curatori delle procedure concorsuali.

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Dovrebbe invece essere pronta, almeno nell’impostazione generale, la riforma delle Bcc su cui c’è molta attesa fra gli operatori. I capisaldi della riforma fanno perno sulla creazione di una super holding che farà da capogruppo spa unica. Inoltre, accanto alle misure sulle sofferenze bancarie, il governo sta studiando l’istituzione di una banca dati dei crediti deteriorati per raccogliere e digitalizzare tutte le informazioni e contribuire a ridurre tutti gli elementi di incertezza. Un binario parallelo, invece, lo stanno seguendo i decreti attuativi del fondo salva-risparmiatori per i risarcimenti dei clienti penalizzati dal decreto di salvataggio delle quattro banche del Centro Italia (Banca Etruria, Banca Marche, Carife e CariChieti). I provvedimenti, su cui Raffaele Cantone aveva chiesto più tempo per un maggiore approfondimento, a questo punto potrebbero approdare sul tavolo del governo la prossima settimana in concomitanza con il più corposo ‘pacchetto banche’.

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