Banche, Spagna e Germania faticano per smaltire le sofferenze

Banche, Spagna e Germania faticano per smaltire le sofferenze
6 febbraio 2016

Lo smaltimento delle sofferenze richiederà tempo per le banche italiane anche con la garanzia dello Stato. La conferma indiretta arriva dalle esperienze di Germania, Spagna e Irlanda che dopo il crac mondiale della finanza del 2008 hanno costituito vere e proprie bad bank dove conferire i non performing loans. E’ quanto risulta da un’analisi comparativa di Askanews sulla base delle documentazioni delle rispettive autorità nazionali. Soltanto la Nama irlandese sta procedendo con rapidità alla cessione del portafoglio, mentre la FMS tedesca dopo un avvio spedito inizia a rallentare. A passo lento procede invece la Sareb spagnola che in tre anni ha dismesso solo il 15% degli asset in portafoglio. La Nama è stata la prima adessere costituita, alla fine del 2009 per scongiurare il collasso del sistema bancario irlandese. All’agenzia pubblica sono stati trasferiti asset da 5 banche per un ammontare di 74 miliardi di euro con una svalutazione del 57% sul valore lordo. La Sarebspagnola è partita nel luglio del 2012 con 50,8 miliardi di asset, trasferiti da 9 banche e con un valore scontato del 63%. La tedesca FMS invece ha preso in carico 175 miliardi di euro di asset da Hypo Real estate senza alcuna svalutazione.

La Nama ha dismesso il 60% delle sofferenze ed ha rimborsato bond per 21,1 miliardi di euro, pari al 70% dell’ammontare iniziale. Il processo di cessione ha avuto una notevole accelerazione due anni fa grazie al trend positivo dei prezzi degli immobili. Gli asset conferiti nell’agenzia sono esclusivamente mutui e proprietà immobiliari. Per statuto Nama deve completare il piano di cessioni entro il 2020 ma l’agenzia conta di terminare con due anni di anticipo e con un profitto complessivo di 1,75 miliardi. Anche il portafoglio della spagnola Sareb è composto esclusivamente da mutui e proprietà immobiliari. La legge prevede che la bad bank spagnola deve cedere il 100% degli asset in 15 anni, quindi entro il 2027. E’ una società di diritto privato alla quale partecipano le principali banche spagnole ad eccesione di Bbva. Il santander detiene il 17% e Caixabank il 12,70% ma il principale azionista è lo Stato con il 45% attraverso il Fondo per la risoluzione bancaria (Frob). La Sareb finora ha smaltito solo 7,3 miliardi di euro.

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Recentemente Moody’s ha indicato in un report che in Spagna il prezzo delle case stenta a risalire, a differenza di Irlanda e Gran Bretagna, rendendo così più lento il processo di dismissione. La performance economica di Sareb continua ad essere negativa, perdita di quasi 600 milioni nel 2014 dopo i 261 milioni del 2013 a causa delle svalutazioni e la stessa Sareb prevede ulteriori svalutazioni per il 2015 e il 2016. Il capitale originario di 1,2 miliardi è stato già ridotto a 354 milioni e sempre secondoMoody’s gli azionisti-investitori dovranno convertire in capitale 3,6 miliardi di euro di debito subordinato.

Per quanto riguarda la tedesca Fms-Wm il termine per cedere il portafoglio è il 2020. Dai 175,7 miliardi iniziali a fine 2014 ammonta a 106,3 miliardi ma nell’ultimo anno è sceso di soli 12,8 miliardi. Gli asset di Fms-Wm sono diversificati (il real estate ammonta soltanto al 15,5%) sia per tipologia e sia a livello geografico (in portafoglio ci sono anche 24 miliardi di titoli di Stato italiani). Nel 2014 ha generato un utile di 373 milioni ma nei primi due esercizi ha accumulato perdite per oltre 13 miliardi di euro. Ma le perdite vanno in carico al governo tedesco attraverso la SoFFin (Fondo speciale per la stabilizzazione dei mercati). Sempre secondo Moody’s il 62% degli asset ancora in carico a Fms-Wm ha scadenze oltre i 10 anni e con difficoltà da collocare in quanto bond illiquidi. Circa il 73% della cessione del portafoglio è avvenuto con rimborsi straordinari piuttosto che attraverso l’attività di vendita. A confermare le crescenti difficoltà nela riduzione degli asset, nei primi sei mesi del 2015 Fms-Wm ha liquidato soltanto 3,6 miliardi di euro. R. E.

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