Berlino, Varsavia e Stoccolma espellono tre diplomatici russi

Berlino, Varsavia e Stoccolma espellono tre diplomatici russi
Josep Borrell
9 febbraio 2021

Quasi simultaneamente, Germania, Svezia e Polonia hanno annunciato lunedì pomeriggio l’espulsione di tre diplomatici russi – uno per Paese – in risposta ad una analoga decisione adottata da Mosca il 5 febbraio contro i loro rappresentanti diplomatici in servizio a Mosca nell’ambito della vicenda Navalny. Berlino, Stoccolma e Varsavia hanno replicato espellendo un diplomatico russo ciascuno di stanza nel loro Paese. Le espulsioni russe sono state annunciate venerdì, in coincidenza con la visita a Mosca dell’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell, e sono state viste come un affronto in Europa. In particolare, Mosca ha accusato i rappresentanti della diplomazia tedesca, polacca e svedese di avere partecipato a una manifestazione illegale il 23 gennaio a sostegno dell’oppositore Alexei Navalny, per giustificare la loro espulsione dalla Russia. Un comportamento definito dal governo russo “inaccettabile e incompatibile con lo status diplomatico”.

Mosca ha difeso la sua decisione, pur ribadendo la sua intenzione di rilanciare le sue relazioni con l’Ue. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha riaffermato che il suo Paese ha intenzione di “agire in modo molto deciso” in caso di “interferenza” negli affari interni. “La Russia era e rimane interessata a rilanciare le relazioni tra Mosca e Bruxelles”, ha aggiunto il portavoce del presidente Vladimir Putin. Ma “l’espulsione dei diplomatici è la conseguenza delle azioni intraprese da alcune missioni straniere a Mosca, in un contesto di disordini illegali. La Russia ha chiaramente dimostrato che non intende tollerarlo”, ha aggiunto ancora Peskov. Di rientro dal suo viaggio in Russia, Borrell ha usato toni molto duri nei confronti di Mosca. Il capo della diplomazia europea ha detto di essere molto preoccupato per il rifiuto delle autorità russe di impegnarsi in un dialogo “più costruttivo” con l’Ue, ed ha invitato i leader europei a “trarne le conseguenze”, ipotizzando anche l’applicazione di nuove sanzioni.

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