Berlusconi rientra a Arcore, Parisi attacca i vertici di FI. Gelo dai colonnelli

Berlusconi rientra a Arcore, Parisi attacca i vertici di FI. Gelo dai colonnelli
21 ottobre 2016

Il messaggio non è nuovo, ma ogni giorno che passa sembra farsi più incalzante. Stefano Parisi torna a “stuzzicare” i big di Forza Italia. “C’è un gruppo dirigente – dice – che deve fare un passo indietro”. Parole che contribuiscono a fare irritare i dirigenti azzurri che, però, da un po’ di tempo hanno adottato la linea del ‘no comment’, come a voler sminuire i suoi attacchi. Il fatto è che i nuovi siluri dell’ex candidato sindaco di Milano arrivano dopo un lungo colloquio avuto con Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli. Un incontro che spinge a leggere con una luce diversa anche una risposta data da Parisi a chi lo interrogava circa la freddezza del Cavaliere verso i suoi uomini: “Caldo non è”. “C’è un gruppo dirigente che deve fare un passo indietro. E c’è una prima linea di persone elette in Parlamento grazie ai voti Berlusconi che hanno portato Fi ad avere in alcune città il 4%…”. Stefano Parisi lancia la sfida ai colonnelli di Forza Italia. Sarà che mancano poco più di due mesi al referendum, i toni del dibattito interno al partito azzurro si fanno più duri. Mr Chili alza il tiro ma nessuno dei big da lui chiamati in causa replica. Solo un silenzio gelido.

Nessun commento arriva, infatti, dal principale competitor dell’ex manager, Giovanni Toti, che non si sente tirato in ballo perché, avrebbe detto ai suoi, i voti li ho presi come eurodeputato prima e presidente della Liguria poi. Se mai, avrebbe aggiunto il governatore, è Parisi che deve ancora dimostrare di saper unire e vincere, visto che al ballottaggio di Milano la responsabilità della sconfitta è stata molto sua per i dissapori con la Lega”. Nessun commento da Paolo Romani, altro esponente di spicco del partito del Nord. Bocche cucite dalla vecchia guardia, come Altero Matteoli. Non una parola nemmeno da Renato Brunetta, sempre pronto a ribattere. Anche Maurizio Gasparri preferisce evitare polemiche: ”Siamo al lavoro, abbiamo organizzato per la mattina del 5 novembre una manifestazione romana per il No al Seraficum con esponenti di Fi, Fdi, Noi con Salvini e di Cor, il movimento di Fitto. Ci sarà il presidente del Comitato nazionale referendario per il No, l’ex presidente della Corte Costituzionale, Annibale Marini”. Tace pure Silvio Berlusconi, che è rientrato ad Arcore dopo un blitz a Roma culminato nel vertice di ieri con Giorgia Meloni e Matteo Salvini. In Fi prevalgono due linee di pensiero sulla scelta di non replicare a Parisi. La prima è che ”se Parisi tira dritto così per la sua strada, vuol dire che ha le spalle coperte da Berlusconi e nessuno vuole mettersi contro il leader d Fi”. Un’interpretazione alimentata anche dal silenzio-assenso dello stesso ex premier. La seconda versione sarebbe dettata da puro tatticismo: ”Meglio lasciar gridare Parisi al vento da solo, che polemizzare”.

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